MONTANARA (CURTATONE) Erano davvero in tanti ieri mattina a Montanara all'inaugurazione del nuovo oratorio. Famiglie con bambini, ragazzi, anziani, c'era davvero un'intera comunità, e del resto il parroco don Cristian Grandelli ha definito il nuovo oratorio come "un sogno di comunità che ha permesso di portare alla realizzazione di una realtà plastica capace di adattarsi ai tempi moderni e mutevoli cui viviamo".
"Uno spazio flessibile che può adattarsi in funzione delle diverse esigenze della comunità" lo hanno definito invece i due progettisti che lo hanno realizzato,
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l'architetto Vittorio Longheu e l'ingegner Paolo Freddi che continuano: "il progetto nasce da un concorso vinto tre anni fa che racchiudeva già le matrici poi sviluppate nei progetti successivi. Il tema era quello di creare uno spazio riconoscibile che fosse utilizzabile dalla comunità in diversi modi. E' stato costruito con i mattoni degli edifici che qui sorgevano un tempo. Ha una forma molto semplice che ricorda le grandi aule del passato ed ha un valore in questa sua semplicità: ci auspichiamo che possa essere curato nel tempo perchè questi spazi hanno bisogno di cure".
Una grande casa al servizio della comunità verrebbe quindi da dire, una struttura in continuità con l'esistente come ben testimoniato anche dal bassorilievo di Alberto Jori affisso su una parete raffigurante San Giovanni Bosco, a cui è dedicato l'oratorio esistente e attiguo, e il Beato Carlo Acutis a cui sarà intitolato quello nuovo.
E' don Cristian a spiegare che
Una sorte di 'ponte' dunque quello tra San Giovanni Bosco e Carlo Acutis come lo stesso oratorio del resto è "un ponte tra la strada e la chiesa" così come recita la frase di San Giovanni Paolo II riportata anche sul bassorlievo.
Nel video servizio le immagini dell'inaugurazione del nuovo oratorio con la mostra dedicata a Carlo Acutis e l'intervento del parroco don Cristian Grandelli