GOVERNOLO (Roncoferraro) - Il Circolo Arci Galliano di Governolo si rinnova come punto d’incontro culturale, trasformandosi in una galleria d’arte popolare. Grazie alla nuova iniziativa “MostrArci”, il circolo mette a disposizione le proprie pareti per accogliere gratuitamente le opere di artisti locali, tra cui quadri, illustrazioni e fotografie.
Ogni mese, una nuova mostra arricchisce gli spazi del circolo, offrendo agli avventori un’esperienza culturale unica e accessibile. Gli artisti interessati a esporre possono contattare l’organizzazione tramite email all’indirizzo arcigalliano@gmail.com o al numero 348 9390451.
Dopo l’inaugurazione di dicembre con la mostra “Incanto” di Manuela Mazzocchi, gennaio porta con sé un nuovo appuntamento imperdibile: “Angelo della nebbia”, la suggestiva mostra fotografica di Federico Baruffaldi. Per noi inquilini della Pianura Padana la nebbia è quasi una condizione dello spirito. Da fenomeno meteorologico, si insinua a fondo nelle nostre viscere e arriva fino a temprarci lo spirito. È fastidiosa, ma anche accogliente; offusca la vista, ma rende più lucidi; vorremmo fuggirne, ma anche tornarci.
L’inaugurazione si terrà domani, domenica 19 gennaio, alle ore 18 presso il circolo Arci Galliano e sarà accompagnata da un aperitivo conviviale. Durante l’evento l’autore sarà presente e dialogherà con Emanuela Cerutti, curatrice del progetto “MostrArci”, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire da vicino le storie e le ispirazioni dietro le sue opere. Un’occasione perfetta per immergersi nell’arte e nel territorio, celebrando insieme la creatività locale.
Federico Baruffaldi nasce a Mantova nel 1986. Laureato in matematica, che attualmente insegna, si appassiona solo dopo gli studi alla fotografia coltivandone la passione da autodidatta. Si dedica in particolare alla “Street Photography”, ovvero fotografia di strada e momenti di quotidianità, alla ricerca di istanti e situazioni apparentemente banali, che diventano straordinari se fissati per sempre dallo scatto del fotografo. Ama inoltre raffigurare i dettagli e le atmosfere dei propri territori e ricercare una bellezza di cui spesso la Pianura Padana sembra arida.