SUZZARA - Una concentrazione record di PFOA (acido perfluoro-ottanoico) nelle acque potabili di Suzzara, la più alta in Lombardia (9.9 ng/l), ma valori che comunque non sforano la soglia limite, attestandosi sugli 11,7 ng/l (se consideriamo 1,8 ng/l di acido perfluorobutansolfonico). Questo quanto emerso dall'indagine di Greenpeace Italia, che ha realizzato la prima mappa nazionale della contaminazione da PFAS (composti poli e perfluoroalchilici) nelle acque potabili. Una fotografia comunque parziale della situazione, perché Greenpeace ha raccolto 260 campioni in 235 città italiane. Una rilevazione è stata fatta anche a Mantova, dove però non è stata rilevata traccia di queste sostanze.
"Per cercare di ovviare alla scarsità o addirittura all’assenza di controlli da parte delle istituzioni - sottolinea l'ONG -, a settembre e ottobre 2024 abbiamo raccolto in tutta Italia 260 campioni di acqua potabile in 235 città da Nord a Sud, alla ricerca di PFAS. L’indagine ha monitorato per la prima volta anche i livelli di contaminazione da composti ultracorti come il TFA, ovvero alcuni PFAS che preoccupano la comunità scientifica e su cui non sono disponibili i dati pubblici nel nostro Paese".
L’analisi dei 260 campioni - come nota Greenpeace - dimostra una diffusa presenza di questi composti pericolosi, con almeno tre campioni positivi per ogni Regione, eccezion fatta per la Valle d’Aosta in cui sono stati prelevati solo due campioni. Livelli elevati si registrano in Lombardia (ad esempio in quasi tutti i campioni prelevati a Milano) e in numerosi comuni del Piemonte (Torino, Novara, alcuni comuni dell’alessandrino, ma anche Bussoleno in Valle di Susa), del Veneto (anche in comuni fuori dall’area rossa già nota per essere tra le più contaminate d’Europa, come Arzignano, Vicenza, Padova e Rovigo), dell’Emilia-Romagna (Ferrara, Comacchio, Reggio Emilia), della Liguria (Genova, Rapallo, Imperia), della Toscana (Arezzo, Lucca, Prato), della Sardegna (Olbia, Sassari e Cagliari) e Perugia in Umbria.
Ma cos'è l'acido perfluoro-ottanoico? Si tratta dai un composto utilizzato nella produzione e nella lavorazione di alcuni materiali plastici (fluoroelastomeri e fluoropolimeri). Viene utilizzato principalmente per la produzione di prodotti con proprietà idrorepellenti e oleorepellenti come tessuti impermeabili o nelle pentole antiaderenti di vecchia generazione. Un materiale classificato come probabilmente cancerogeno.