Cronaca 29 gennaio 2025, 13:31

Gennaio come marzo: le temperature anomale cancellano i Giorni della Merla

Nel Mantovano 13 gradi che diventano anche 15-16 al sole. Il caldo anomalo minaccia però agricoltura e biodiversità

Gennaio come marzo: le temperature anomale cancellano i Giorni della Merla

Oggi è il 29 gennaio, una data che secondo la tradizione popolare dovrebbe rientrare nei famosi Giorni della Merla, i tre giorni più freddi dell'anno. Eppure, guardando il termometro, sembra di essere più vicini alla primavera che all’inverno. Le temperature a metà giornata oscillano tra i 12 e i 13 gradi, con punte di 15-16 gradi sotto il sole, ben lontane dal gelo che ci si aspetterebbe in questo periodo. Nei prati, intanto, spuntano già i primi fiori, quelli che fino a qualche anno fa erano un segnale inequivocabile dell’arrivo della primavera a metà febbraio, e non certo a gennaio. E ancora più strano è vedere rose fiorite. Un’anomalia che si sta facendo sempre più frequente e che conferma come il clima stia cambiando, con inverni sempre più miti e primavere che sembrano iniziare con largo anticipo.

Il fenomeno non è un caso isolato: le temperature invernali stanno mostrando un trend di progressivo riscaldamento, con sempre meno giorni di gelo e nevicate sempre più rare alle basse quote. Se un tempo i Giorni della Merla erano sinonimo di freddo pungente, oggi sembrano appartenere più alla memoria popolare che alla realtà meteorologica.

Con le temperature massime fino a 18 gradi in diverse parti d'Italia in questi Giorni della Merla scatta l’allarme nei campi dove il caldo fuori stagione rischia di risvegliare le colture, esponendole poi al rischio di un ritorno del freddo. "Le alte temperature sconvolgono la natura favorendo in tutte le piante il risveglio anticipato, con il pericolo di essere poi “bruciate” dallo sbalzo termico legato a un successivo ritorno del gelo invernale, con la conseguente perdita dei raccolti". sottolinea Coldiretti. 
"Oltre a ciò c'è il rischio del mancato soddisfacimento del fabbisogno di freddo che per tutte le colture è necessario per l'induzione alla fioritura, fatto che potrebbe ridurre le produzioni. Ma con il caldo sopravvivono anche le popolazioni di insetti dannosi per le colture, a partire dalla cimice asiatica, per attaccare successivamente frutta, ortaggi e cereali nella prossima primavera" conclude l'organizzazione agricola. 

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