Lo stato di salute della acque lombarde sembra chiaro: i Pfas ci sono, ma quasi sempre entro limiti di legge. A dirlo è il il nuovo Rapporto 2024 di Arpa Lombardia, che ha analizzato fiumi, laghi e falde acquifere regionali. Gli esiti dei monitoraggi confermano dunque in fiumi e laghi della regione la presenza in tracce di diverse sostanze Pfas ma senza alcun superamento dei limiti normativi, ad eccezione del parametro Pfos, l’acido perfluoroottansolfonico; per il quale, su una serie di corpi idrici superficiali, i dati mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto del limite normativo massimo: la sua concentrazione rimane infatti sempre agli 0,65 nanogrammi per litro, così come prevede il decreto legislativo del 2015.
Anche per quanto riguarda il Po, nel suo tratto mantovano, solo due campioni prelevati nel 2021 a Borgoforte e a Sermide registrano dei superi dei valori massimi annui di Pfos ma si tratta di due valori i"solati che non hanno poi trovato riscontro nei monitoraggi del biennio 2022-2023 e nei dati parziali del 2024, dove il valore massimo, 6 ng, è stato rilevato nella campagna del 6 febbraio 2024 a Dosolo" sottolineano dall'Arpa.
Per quanto riguarda il Mincio e il canale Seriola i monitoraggi realizzati sino al 2021 hanno messo in luce come i Pfas siano presenti in concentrazioni non superiori ai 30 ng. Nel 2023 è stato fatto un monitoraggio all’impianto di depurazione di Castiglione delle Stiviere e non ci sono state evidenze di Pfas. Lo stesso dicasi per il Mincio, dove è stato rilevato del Pfos ma con valori non superiori a 1 ng, e il canale Seriola con valori al di sotto dell'1. Nel 2023, Arpa ha analizzato 713 campioni in diverse stazioni di monitoraggio. I risultati mostrano che, oltre al Pfos, gli altri parametri come Pfba, Pfpea, e Pfoa sono rimasti nei limiti stabiliti. Sono stati monitorati 94 corsi d’acqua, 20 laghi e 67 pozzi per le acque sotterranee, con anche controlli sugli scarichi di depuratori e impianti industriali.
Nel Mantovano i monitoraggi hanno interessato il fiume Oglio a Marcaria e a Canneto, il Secchia a San Benedetto Po, il fiume Po a Borgoforte, Dosolo e Sermide-Felonica, il Mincio a Roncoferraro, Volta Mantovana e Mantova, il Chiese a Casalmoro e Canneto, i canali Parmigiana Moglia a San Benedetto Po, il Fissero-Canalbianco a Serravalle, il Fossalta a Sermide, il Seriola a Ceresara, il Navarolo a Viadana. Analizzato infine anche le acque di scarico del depuratore dei Castiglione e le acque sotterranee a Cavriana, Mariana, Medole, Quistello, Gonzaga, Sermide, Viadana, Rivarolo e Borgo Virgilio.