Cronaca 31 gennaio 2025, 16:16

Le acque mantovane godono di ottima salute: "anche Pfoa e Pfas molto sotto la soglia"

Presentato alla sede della Tea lo studio realizzato da Aqa e Università di Parma

Le acque mantovane godono di ottima salute: "anche Pfoa e Pfas molto sotto la soglia"

MANTOVA - Pfoa e Pfas sono presenti a livelli decisamente inferiori rispetto ai limiti di legge che entreranno in vigore a breve nella rete idrica della provincia di Mantova. In taluni casi non vengono neppure riscontrati. E' quanto emerge a margine del convegno organizzato questa mattina da Aqa - Gruppo Tea e Università di Parma che hanno presentato i risultati di uno studio durato oltre 3 anni sulla conformazione delle falde acquifere mantovane. Anche a Suzzara, dove Greenpeace aveva effettuato dei campionamenti, il valore riscontrato di Pfas e Pfao risulta notevolmente al di sotto della soglia consentita per il consumo umano, così come già puntualizzato da Tea nelle scorse settimane.

"Abbiamo ormai imparato tutti che l'acqua è preziosa, a maggior ragione perché non è infinita - ha affermato in apertura di lavori il presidente del Gruppo Tea Massimiliano Ghizzi - . Per questo motivo è importante conoscerne le caratteristiche e dare anche qualche buona notizia, quando c'è l'occasione". "Questo percorso di 3 anni è stato importante per noi - ha proseguito l'amministratore delegato di Aqa Giovanna Pesente - perché ci ha permesso di conoscere in modo approfondito le falde del territorio su cui interveniamo. Abbiamo così capito quanta risorsa c'è e com'è a livello di qualità".

"Lo studio ci ha permesso di capire come è fatto e come funziona il sottosuolo - spiega il prof. Fulvio Celico dell'Università di Parma - e ci ha consentito di verificare che in questo momento non ci sono problemi dal punto di vista qualitativo, almeno per quanto riguarda le acque oggetto di captazione da parte di Aqa. Di conseguenza non abbiamo rilevato problemi urgenti da affrontare, ma abbiamo fornito all'azienda gli strumenti per ottimizzare quelle che sono la captazione e l'utilizzo delle acque per la popolazione".

Come accennato, l progetto di ricerca commissionato da Aqa all'ateneo parmense - in particolare i dipartimenti di Ingegneria e Architettura, rappresentato dal prof. Andrea Zanini, e di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, rappresentato dal prof. Fulvio Celico, era finalizzato alla salvaguardia quali-quantitativa delle risorse idriche sotterranee captate a scopo potabile, mediante l’applicazione di un approccio innovativo. L'obiettivo finale dello studio era quello di sviluppare un modello numerico idrogeologico su larga scala per supportare la gestione delle acque sotterranee dell'acquifero multistrato della provincia di Mantova. Il modello idrogeologico di questo settore della Pianura Padana è stato ricostruito attraverso un approccio multidisciplinare, a partire da dati stratigrafici, idrochimici e idraulici puntuali e arrivando a un modello numerico supportato sperimentalmente.

Attualmente Aqa gestisce la rete idrica di 40 dei 64 Comuni della Provincia di Mantova. Circa 300mila le persone servite dai 76 impianti di depurazione in gestione, per una rete pari a 1.800 chilometri di fognatura. Per quel che riguarda l'acqua "pulita", sono presenti 20 impianti di potabilizzazione dell'acqua e 1.700 chilometri di distribuzione della risorsa. Questi impianti a oggi sono attivi con 72 pozzi, da cui vengono estratti più di 24 milioni di metri cubi di acqua. Quest'acqua viene analizzata - nel solo 2024 sono stati eseguiti oltre 14mila campionamenti - e sempre nell'anno appena concluso è stato approvato un piano di investimenti di più di 37 milioni di euro. 

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