Agricoltura - 03 febbraio 2025, 15:52

Biosicurezza e sostenibilità: le sfide degli allevatori tra Psa e concorrenza estera

"Non si segnalano focolai attivi nel Mantovano"

Convegno Confagricoltura sul settore suinicolo

MANTOVA - Formazione del personale, corretto utilizzo delle zone filtro, importanza di disinfezione e pulizia, derattizzazione e disinfestazione, mantenimento dei box degli animali, procedure per la cella frigorifera, stesura di un piano di biosicurezza dell’azienda accurato e, infine, gestione delle carcasse.
 

Le misure di prevenzione necessarie a impedire l’ingresso negli allevamenti mantovani della Peste suina africana (Psa) sono state al centro del convegno “Il punto sulla suinicoltura” organizzato oggi da Confagricoltura Mantova nella sua sede, con il supporto dei veterinari dell’Ats Val Padana.
L’incontro, molto partecipato da una cinquantina i suinicoltori associati, è stato anche l’occasione per fare il punto su un settore sempre più provato dall’emergenza Psa, in cui crescono i costi dovuti alla biosicurezza, ma aumentano anche le importazioni di carne dall’estero che influiscono
sull’andamento dei consumi.
 

«In questo momento sta entrando tanta carne dall’estero, e questo sicuramente mette in difficoltà i nostri produttori. – sottolinea Ferdinando Zampolli, presidente della sezione suinicoltori di Confagricoltura Mantova – A questo si aggiunge una riduzione della produzione, dovuta alle problematiche sanitarie che conosciamo ahimè bene, Psa su tutte. Quest’ultimo aspetto però, paradossalmente, è quello che consente di “salvare” il prezzo, dato che la minore disponibilità di prodotto ha fatto alzare le quotazioni».
 

Zampolli riflette poi sull’andamento dei consumi: «Ad oggi – spiega – il consumatore bada più a riempire il carrello, senza particolare attenzione alla qualità, e questo sicuramente penalizza chi, nel nostro settore, lavora invece su prodotti di medio-alta gamma, che pagano dazio. Le armi che
abbiamo a disposizione sono solo due: continuare a produrre e farlo sempre meglio».
Infine, un passaggio sul tema antibiotici: «Le imposizioni comunitarie ci mettono di fronte ad una forte limitazione dei principi attivi a nostra disposizione, e questo di certo crea problematiche non di poco conto in termini di salute degli animali».

La situazione Psa nel Mantovano resta sotto controllo: «Non si segnalano focolai attivi in provincia di Mantova. – testimonia Vincenzo Traldi, direttore del Dipartimento veterinario dell’Ats della Val Padana – Ci sono, però, casi positivi nei cinghiali a Pavia, Milano e Lodi. Registriamo un avanzamento della malattia verso nord, verso le Alpi, con i cinghiali che sono ancora il vettore principale. Raccomandiamo, come sempre, a tutti gli allevatori suinicoli di mantenere ai massimi livelli la biosicurezza all’interno delle loro aziende».
 

E tra i suggerimenti portati durante la mattinata da parte dei veterinari dell’Ats Val Padana Carlo Madoglio e Luisa Tamburini c’è anche quello di segnalare eventuali situazioni particolari che, per la struttura o la vetustà dell’azienda, rendano difficile applicare le prescrizioni per la biosicurezza, così che Ats possa valutare caso per caso e fornire soluzioni.

Convegno Confagricoltura sul settore suinicolo