GONZAGA (Palidano) Tra le opere di riqualificazione e di restauro di Villa Strozzi c'è anche quello del recupero di una piccola chiesa privata, oggi sconsacrata, che si affaccia su strada Begozzo e, che verrà utilizzata come sala convegni aperta al pubblico, per ospitare in futuro iniziative ed eventi, e che porterà un beneficio concreto sia per la comunità territoriale che per la scuola. \
Durante i lavori per la rimozione della pavimentazione è emerso un sarcofago che probabilmente ha custodito la salma di un fondatore. Dopo varie riflessioni tra i funzionari della Sovrintendenza e la committenza che si occupa dei lavori, è stato deciso di conservare il sarcofago e di proteggerlo in una struttura trasparente a memoria di qualche avo della famiglia Strozzi.
Non si conosce la data precisa di costruzione della villa, ma dall'inventario del conte Camillo, riportante la data 1580, si ricava una descrizione sintetica degli interni della casa cinquecentesca. Questo avvalla la tesi, sostenuta da diversi autori, che la villa nel suo aspetto attuale è frutto di ristrutturazioni e ampliamenti voluti dalla famiglia Strozzi di un edificio cinquecentesco già presente nella tenuta. L'inventario del 1580 offre l'immagine di una residenza di campagna utilizzata saltuariamente, arredata in modo semplice. Probabile che all'interno del sarcofago potesse riposare o il conte Camillo o il conte Pompeo. Dopo la morte del conte Pompeo, il figlio Giulio Cesare, una volta raggiunta la maggiore età, prese il controllo dei beni della famiglia. Ottenuto il diploma di nobiltà rilasciato dall'imperatore Rodolfo II, Giulio Cesare, detto Pompeo, diede inizio a lavori di ampliamento e di ammodernamento della villa. Dopo questo periodo di attività e di attenzioni per la villa, seguirono però anni di trascuratezza sia per la situazione socio-economica dei primi decenni del 1600, sia a causa della morte di Giulio Cesare e dei successivi contenziosi tra la vedova Anna del Carreto e i figli maschi eredi.