MILANO - Tra settembre 2024 e dicembre 2024 nel Mantovano si sono perse 287 imprese, (-2,8%). A dirlo i dati forniti dal Centro Studi Sintesi per CNA Lombardia che rileva come l'intera regione abbia perso 1.262 imprese nell'ultimo trimestre dell'anno appena concluso. Le imprese artigiane attive sono 231.049, la flessione è evidente specialmente nei settori Costruzioni (-542), Produzione (-454), Altre attività (-200), Trasporti Logistica (-94), mentre aumentano nei servizi alla persona (+44). Rispetto a dicembre 2019 il numero di imprese artigiane risulta inferiore di circa 10.500 unità (-4,4%). Dal punto di vista provinciale, tra settembre 2024 e dicembre 2024 si registra una flessione nelle province di Mantova (-287 imprese, -2,8%) Varese (-435 imprese, -2,2%), Bergamo (-241 imprese, -0,8%), Sondrio (-31 imprese, -0,7%) Brescia (-176 imprese, -0,5%), Cremona (-33 imprese, -0,4%), Monza e Brianza (-68 imprese, -0,3%), Pavia (-43 imprese, -0,3%), Lecco (-24 imprese, -0,3%), Lodi (-17 imprese, -0,3%), Como (-32 imprese, -0,2%), mentre Milano registra un segno positivo (+125 imprese, +0,1%).
E se l'export nella nostra provincia resta sostanzialmente stabile (-0,6%), in calo del -3,8% ,anche i prestiti alle imprese e l'inflazione .
I segnali però non sono tutti negativi, la Lombardia lancia infatti dati in crescita per quanto riguarda PIL +1,1%, consumi +1,1%, occupazione +1%, mentre l'export resta stabile.
“Il calo numerico delle imprese artigiane è un fattore significativo e preoccupante - afferma Giovanni Bozzini, presidente CNA Lombardia -. CNA Lombardia intende porre nelle sedi opportune il tema di costruire forme di supporto al passaggio generazionale e alla diffusione dell’imprenditorialità, naturalmente in una chiave di innovazione. Certamente sul calo delle imprese artigiane ha un impatto profondo anche la cultura giovanile, che per anni è stata distolta dalle prospettive del lavoro manuale e del sapere, teorico e pratico, dell’artigianato. E’ inoltre necessario valorizzare invece tutte le positive ricadute dei cantieri legati a Milano-Cortina 2026, farlo secondo una cultura dell’efficienza, della legalità e della sicurezza, consapevoli che tale appuntamento potrà rendere il territorio attrattivo anche sul terreno dell’artigianato di pregio e del made in Lombardia”.