Cronaca 05 febbraio 2025, 15:46

Mattarella: “L’invasione russa come il Terzo Reich"

Dazi e "neo-feudatari": "dal protezionismo sono nati fenomeni autoritari"

Mattarella: “L’invasione russa come il Terzo Reich"

Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha pronunciato a Marsiglia un potente discorso sull'attuale scenario internazionale, paragonando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia al Terzo Reich e invitando a trovare risposte nella storia. 
"La storia, in particolare quella del XX secolo, ci ha insegnato che l’ordine internazionale è un’entità dinamica, subordinata a equilibri che, ovviamente, non sono immuni dall’essere influenzati da tensioni politiche, cambiamenti economici", ha premesso nella lectio magistralis tenuta in occasione del conferimento dell’onorificenza accademica di dottore Honoris Causa dell’Università di Aix-Marseille. 

Il Capo dello Stato, in un parallelismo tra la situazione precedente alla Seconda Guerra Mondiale e quella odierna, osserva: “La strategia dell'appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi?” Quindi aggiunge: “Un abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia e legittimità nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi e di una stabilità che inevitabilmente sarebbero venute a mancare”. Negli anni ‘30 “anziché la cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura". 

La riflessione di Mattarella ha posto l'accento anche sul ruolo dell’Unione europea. Secondo il presidente della Repubblica, il vecchio continente si trova davanti a "un bivio", per il suo futuro: "L’Ue è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi....  Gli interlocutori internazionali devono sapere di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune" .
Il Capo dello Stato ha lanciato un monito affinché non si ripetano gli errori del passato: "Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia".

Mattarella ha anche condannato il protezionismo seguito alla crisi del 1929 che altro non è che il “protezionismo di ritorno” che vediamo prodursi oggi. 
“Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, contando sulle risorse di popoli asserviti d'oltremare...Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali” ha sottolineato il Capo dello Stato che ha aggiunto: "Un ordine internazionale, come tutti i contratti sociali e le strutture politiche, ribadisce la propria funzione e conferma la propria stabilità se alimentato con impegno, sviluppando capacità di ascolto e adattamento. Cooperazione rispetto ai fenomeni che si presentano". Quindi ha dichiarato che è ora di agire contro i "neo-feudatari del Terzo millennio che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica". Chiari i riferimenti a Trump e Musk.  


 

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