Corea del Nord, silurato numero 2 di Kim a vertice militare

(Adnkronos) – Silurato in Corea del Nord il numero due di Kim Jong-un al vertice militare del Paese. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa di Pyongyang Kcna, Pak Jong Chon è stato rimosso dal suo incarico di vice presidente della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori e segretario generale del comitato centrale del Partito. Nessuna spiegazione è stata fornita sulla rimozione di Pak, avvenuta mentre era in corso la riunione annuale del comitato centrale, spesso usata per annunciare cambi di leadership.  

Pak era anche assente nelle foto diffuse oggi dalla Kcna della visita di Capodanno di Kim al Palazzo del Sole di Kumsusan, che ospita i corpi di suo nonno e suo padre, a differenza di ottobre, quando il generale accompagnò Kim al mausoleo in occasione delle celebrazioni per l’anniversario del partito. 

La sostituzione di Pak con Ri Yong Gil, già ministro della Difesa e capo dello Stato maggiore, è arrivata mentre il leader nordcoreano ha sollecitato lo sviluppo di nuovi missili balistici intercontinentali e il rafforzamento dell’arsenale nucleare contro Stati Uniti e Corea del Sud. 

Alla fine del 2020, Pak era stato promosso al politburo e si era guadagnato il titolo di maresciallo, il più alto grado militare sotto Kim, diventando la voce principale lo scorso novembre contro le esercitazioni militari congiunte Corea del Sud-Usa. Come la maggior parte degli altri importanti consiglieri militari che salgono e scendono nelle simpatie del leader nordcoreano, Pak era stato brevemente ridimensionato a metà del 2021 dopo che Kim aveva rimproverato alcuni funzionari per la loro gestione della politica anti Covid, prima di essere nuovamente promosso mesi dopo. 

Secondo Oh Gyeong-sup, del Korea Institute for National Unification di Seul, la recente riacutizzazione delle tensioni intercoreane per l’intrusione dei droni nordcoreani nel sud potrebbe aver avuto un ruolo nel suo siluramento. Funzionari di Seul hanno ricordato che la Corea del Sud aveva inviato tre droni oltre confine in risposta all’intrusione, ma non c’è stata risposta dal Nord, il che potrebbe significare che non è stato in grado di intercettare gli aerei. “Pak potrebbe essersi assunto la responsabilità del fallimento delle operazioni di sicurezza”, ha detto Oh. 

 

(Adnkronos)