Covid, Anelli (Fnomceo): “Saremmo tutti più tranquilli con obbligo tampone ad esenti”

“Da un punto di vista generale ed intuitivo il controllo con il tampone degli esenti (cioè di coloro che sono in possesso di una certificazione di esenzione dalla vaccinazione anti covid – ndr) consente maggiore tranquillità. Se si potesse introdurre giuridicamente l’obbligo al test in tutte le categorie saremmo tutti più tranquilli”. Ad intervenire con l’Adnkronos è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), che afferma: “Capisco dunque da un punto di vista sanitario la richiesta dei presidi per il mondo della scuola, ma resta il problema giuridico da risolvere”.  

“L’articolo 32 della Costituzione non consente un trattamento di carattere sanitario obbligatorio in assenza legge, ma in realtà il decreto 172, che impone l’obbligo di vaccinazione ad una serie di categorie tra cui al personale scolastico, rimanda ad un decreto ministeriale le misure di attuazione e di protezione per gli esenti. E questa, anche se non sono un giurista, forse potrebbe essere una via attraverso cui introdurre l’obbligo del tampone”. La strada maestra resta tuttavia “una precisa disposizione normativa”, inseribile in fase di riconversione del decreto 172. “Supererebbe definitivamente l’ostacolo previsto dalla Costituzione”, rileva Anelli. 

“Il virus si diffonde in tutte le comunità. In fase emergenziale non sarebbe sbagliato superare la previsione costituzionale di tutela degli interessi individuali e prevedere lo screening obbligatorio degli esenti di tutti i gruppi, nel rispetto delle norme di tutela collettiva poiché il ragionamento è analogo a quello che giustifica l’obbligo vaccinale”, ribadisce il presidente Fnomceo.  

Possibile l’estensione a tutti gli esenti di tutte le categorie? “Si potrebbe rimandare al medico competente la richiesta del tampone o meno per gli esenti – risponde – In una strada auspicabile che, attraverso l’elaborazione di un documento di valutazione del rischio anche biologico, non aprirebbe all’obbligo tout court ma contestualizzato all’esigenza del momento, come potrebbe essere lo scoppio di un cluster. In quel caso il medico potrebbe fissare l’obbligo di tampone agli esenti ad esempio limitatamente ad un periodo circoscritto. E poiché in tutte le attività produttive e lavorative c’è bisogno sempre di un medico competente, questo approccio potrebbe valere per qualsiasi tipo di categoria”.  

(di Roberta Lanzara) 

(Adnkronos)