Covid, Manageritalia: “Per terziario ripresa completa solo nel 2024”

Per i comparti più in difficoltà del terziario la ripresa completa arriverà solo nel 2024. Ma le risorse del Pnrr allocate, direttamente e indirettamente, per il settore non arrivano al 50% del totale, nonostante rappresenti il 75% del Pil. Questi alcuni degli elementi che spiccano all’interno del rapporto trimestrale dell’osservatorio del terziario di Manageritalia realizzato da Oxford Economics. Il rapporto conferma che l’economia italiana cresce vistosamente grazie principalmente al buon esito della campagna vaccinale in corso.  

Nel secondo trimestre 2021 la crescita ha riguardato tutti e tre i principali macrosettori (manifattura, costruzioni, servizi) che sono in territorio ampiamente positivo sul trimestre precedente. Secondo le più recenti previsioni di Oxford Economics, l’economia italiana nel suo complesso sarà in grado di recuperare i valori pre-pandemici nel primo trimestre del 2022. Per i settori più in difficoltà bisognerà aspettare il secondo trimestre del 2022 (commercio e trasporto), il quarto trimestre del 2022 (attività artistiche) ed addirittura il 2024 per alloggio e ristorazione.  

Diventa quindi fondamentale, sottolinea Manageritalia, “capire quale potenzialità ha il Pnrr per il rilancio del nostro paese e dei vari settori produttivi. Il Rapporto presenta un’inedita analisi della allocazione per settore dei 191,5 miliardi delle risorse del recovery and resilience facility, finalizzata alla individuazione dei settori a cui sono destinate inizialmente tali risorse”.  

Nel quadro generale dell’allocazione diretta, spicca la quota allocata al settore delle costruzioni: il 42,5% del totale dei fondi resi disponibili dal Piano (81,2 miliardi di euro) transitano in prima battuta da questo settore. Come secondo destinatario degli investimenti troviamo la Manifattura, a cui viene allocato oltre il 16% delle risorse (30,9 miliardi) e che assieme a costruzioni raccoglie quasi il 60% dei fondi del Piano. Le rimanenti risorse sono distribuite per lo più nei vari comparti dei servizi, a cui viene assegnato circa il 36% degli investimenti. I settori che contribuiscono maggiormente alla quota del terziario sono quelli delle attività professionali e dell’istruzione. Anche l’allocazione degli investimenti al settore pubblico è significativa. La somma delle risorse destinate a ‘amministrazione pubblica e difesa’, ‘assicurazione sociale obbligatoria’, ‘sanità e assistenza sociale’, ‘attività amministrative’, è infatti di circa 26 miliardi.  

In vista della presentazione e discussione degli ampi e approfonditi risultati emersi del rapporto trimestrale dell’osservatorio del terziario Manageritalia, Mario Mantovani, presidente Manageritalia, osserva: “Next Generation Eu riflette un’ottica industrialista immettendo risorse in settori tradizionali. Quindi, il cambiamento verso una società digitale, professionale, resa efficiente dall’Ict e dall’uso di software innovativi (app, ecc.) riceve poca spinta da Ngeu e di conseguenza dal Pnrr che dall’Ngeu è vincolato”.  

Emilio Rossi, direttore dell’osservatorio del terziario Manageritalia e senior advisor Oxford Economics, sottolinea che “diventa cruciale riformare il processo autorizzativo e burocratico, alla luce dell’overflow di progetti (81miliardi) al settore costruzioni. Questo per abbreviare i tempi e dare agli investimenti del Pnrr la massima efficacia e il massimo contributo alla crescita strutturale dell’economia italiana”. Alla presentazione del rapporto trimestrale (trasmessa in diretta streaming sui canali Linkedin, Youtube e Facebook Manageritalia) interverranno, oltre a Mario Mantovani ed Emilio Rossi, su Pnrr e ruolo del terziario, Marco Palladino economista, su trend e opportunità per l’export italiano dei servizi, Alessandro Terzulli, chief economist Sace.  

(Adnkronos)