Davide Rossi: “La mia una condanna assurda, pago lo scotto di essere figlio di Vasco”

“Purtroppo c’è stata una profonda ingiustizia. Io non ho fatto nulla, non guidavo, c’è un Cid a testimoniare questo, come è possibile che non venga preso in considerazione e vengano prese in considerazione dichiarazioni, e anche referti, usciti fuori molto dopo? E’ assurdo, non mi capacito”. Davide Rossi, figlio di Vasco Rossi, commenta così a caldo con l’Adnkronos la condanna ad un anno e 10 mesi di carcere, e revoca della patente, stabilita dal tribunale monocratico di Roma a conclusione del processo legato ad un incidente avvenuto il 16 settembre del 2016 nella Capitale. 

“Sto pagando lo scotto di essere figlio di un personaggio famoso -incalza Rossi- Ma sono fiero di esserlo, e spero che uscirà la verità, perché veramente questa cosa mi sta distruggendo”. Davide spiega la sua versione della dinamica: “Io non ero al volante -spiega- Dopo l’incidente sono stato lì, non sono andato via, mi sono accertato che stessero bene. Una volta che ho visto che la situazione era tranquilla mi sono allontanato, lasciando la cosa nelle mani di chi guidava”. Perché allora questa condanna? “Semplicemente sono stato riconosciuto e hanno cercato di fare leva su questa cosa. Ma se firmi un Cid significa che sei consapevole di quello che stai firmando, non mi spiego questo atteggiamento al limite dell’assurdo”. 

Lo stato d’animo, nonostante tutto, è “sereno perché non ho fatto nulla, e spero che la giustizia faccia il suo corso. So di non aver fatto nulla di male. Ma sono deluso da come è andata oggi perché non è giusto che uno venga accusato di una cosa che non ha fatto”. L’attore e cantante ha sentito il padre Vasco dopo la notizia della condanna: “Sì, anche lui era amareggiato, siamo amareggiati ma confidiamo nella verità e nella giustizia”. A caldo, “oggi la sensazione è di perdita di fiducia nella giustizia, ma la mantengo e spero che esca fuori la verità. Dobbiamo avere fiducia, perché giustizia deve essere sempre fatta, la giustizia è una cosa importante”. Il figlio del Blasco non si arrende: “Ovviamente farò ricorso, e confido che capiranno come è andata, di aver preso un abbaglio”.  

(Adnkronos)