M5S, Di Maio: “Conte l’ha sfasciato”

(Adnkronos) – “Conte è inutile che fa promesse, chi fa cadere il governo per i sondaggi lo farà sempre, non è affidabile”. E’ l’affondo del ministro agli Affari esteri Luigi Di Maio, ospite de La Stampa. A chi gli chiede del futuro del M5S, “il Movimento non c’è più, è il partito di Conte, di quelli che lo hanno visto nascere non c’è rimasto più nessuno”. E il garante? “Be’, Grillo non gli ha concesso di mettere il nome nel simbolo, non gli ha concesso la deroga alla regola del doppio mandato che Conte voleva per salvare i suoi. Grillo si è accorto che Conte sta sfasciando tutto, infatti non lo sentite più parlare, ma tra un po’ sapremo le sue deduzioni…”. 

Parlando poi delle elezioni politiche: “Se il centrodestra vince, dopo appena un anno torneranno a pregare Draghi di mettere a posto quello che hanno sfasciato”. A chi gli domanda se Draghi resti una riserva della Repubblica, “noi come Ic – dice – saremmo prontissimi a sostenere Draghi presidente del Consiglio”. 

Se vince il centrodestra, dice ancora, “sarà l’anno della bolla nera, Salvini e Berlusconi lavoreranno a logorare la Meloni, già la cannoneggiano tutti i giorni, ma ci andrà di mezzo il paese. Già in queste ore vediamo il centrodestra che potremmo avere al governo: caotici, senza una linea unica e con proposte volte solo a creare più debito per gli italiani. Durerebbero un anno, poi si tirerebbero giù da soli, è un film che con Salvini ho già visto”.
 

Sul presidenzialismo “il centrodestra ha svelato il suo vero disegno: un presidenzialismo all’italiana, che si fa per buttare già il Presidente in carica e fare fuori l’unico garante delle istituzioni che abbiamo”.  

“Per me il presidenzialismo non è la soluzione per l’Italia, ma se viene approvata una riforma in cui si mette tutto in mano a uno solo e si toglie potere al Parlamento e quindi al popolo – dice poi Di Maio, incalzato sul tema – il capo dello Stato dovrebbe, in base a una norma transitoria, restare in carica fino a fine mandato e non essere buttato giù, altrimenti sarebbe un sovvertimento dell’ordine costituzionale. Qui invece gira tutto intorno a Berlusconi che ha proposto il presidenzialismo e che vuole andare a fare il presidente del Senato, così se lascia Mattarella…”. 

Quanto a Di Battista, “è iscritto al partito di tutti quelli che vomitano il loro odio nei miei confronti, ci sono tutti, è in buona compagnia di Salvini, Meloni, Calenda. Io e lui siamo andati agli antipodi in questi anni, ma lui usa turpiloqui contro di me, io non voglio restituire la stessa moneta”. Torneranno a prendersi una birra insieme? “Be’, non ci sentiamo da tempo – ammette il leader di Impegno Civico – ma una birra io l’ho presa con tutti, certo non parleremo di politica ma di altro, di famiglia e figli magari”. 

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