Spazio, Esa: “Successo la missione ‘lunare’ sull’Etna”

(Adnkronos) – Si conclude sull’Etna un nuovo importante step delle prove tecniche per il ritorno sulla Luna. La ‘missione lunare’ del rover Interact sulle pendici del vulcano siciliano ha infatti sperimentato con successo come raccogliere campioni di roccia che dovranno essere realmente prelevati nelle future missioni sul nostro satellite naturale. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha annunciato oggi che l’astronauta Thomas Reiter è infatti riuscito con successo a controllare, da un albergo a Catania, il rover che si trovava a 23 chilometri di distanza su un fianco dell’Etna, a 2.600 metri di altezza. “Quando Thomas ha ordinato al rover di raccogliere sassi, la sua mano ha sperimentato esattamente ciò che sentiva la pinza del robot: una dimensione ancora più spinta attraverso il telecomando” ha riferito l’Esa.  

Questa parte conclusiva del progetto “Analog-1” dell’Esa è stata realizzata nell’ambito di una più ampia campagna multi-agenzia e multi-rover, organizzata dal Centro aerospaziale tedesco Dlr. Il progetto Arches, Autonomous Robotic Networks to Help Modern Societies, ha sondato la così capacità dei robot autonomi di collaborare e condividere dati in rete. Il rover Interact dell’Esa ha quattro ruote e due braccia ed è stato costruito dallo Human Robot Interaction Lab dell’Agenzia e modificato per potersi adattare alle aspre pendici del vulcano siciliano. Il robot fa parte di una squadra composta da due rover tedeschi della Dlr – le unità rover leggere 1 e 2 – insieme a un lander “lunare” fisso che fornisce Wi-Fi e alimentazione ai rover, oltre ad un drone per la mappatura della superficie. Il Karlsruhe Institute of Technology ha fornito il cingolato Scout simile a un millepiedi e ottimizzato per terreni difficili. Scout potrebbe anche fungere da collegamento tra Interact e il lander, aumentando la sua effettiva area di operazioni e capacità.  

“Una missione simulata come questa è essenzialmente come un ‘gioco’ in cui i diversi giocatori vivono, nei loro rispettivi ruoli, una completa immersione” nello scenario in cui si stanno ‘muovendo’, ha commentato il project manager di Analog-1, Kjetil Wormnes. “In questo caso è stato necessario che si sentissero tutti sulla Luna: gli operatori del rover dell’Esoc, gli scienziati nel backroom scientifico e, naturalmente, l’astronauta ‘a bordo’ del nostro Gateway lunare analogico” ha proseguito il manager dell’Esa. Wormnes ha infine spiegato che “l’Etna è stato scelto come ‘sito analogico’ per la sua eccellente geologia lunare che ha permesso un’immersione profonda, mentre l’astronauta e gli scienziati hanno lavorato a distanza, in un hotel di Catania”.  

(Adnkronos)