Terza dose vaccino, Ricciardi: “A tutti, subito a chi ha fatto J&J”

“Sono convinto che andremo a somministrare la terza dose” di vaccino anti Covid “a tutte le fasce di popolazione. Dopo sei mesi dalla seconda per chi è stato immunizzato con vaccini mRna, dopo due mesi per chi è stato protetto con un’unica iniezione di Johnson&Johnson, almeno questa è l’indicazione di Fda, l’agenzia americana”. Così Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, in un’intervista a ‘Il Messaggero’ guarda con attenzione ai possibili nuovi sviluppi della pandemia.

“Non ci deve sorprendere l’aumento dei casi, anche perché c’è un incremento dei test. Inoltre – spiega – c’è ancora una fetta di persone non vaccinate e questo è un virus estremamente contagioso che infetta soprattutto persone suscettibili e non protette. Se non scalfiamo questo zoccolo duro, i casi con la stagione fredda aumenteranno. Ma non a un punto tale da compromettere la situazione collettiva: sarà più un problema personale, individuale che sociale. Ci sarà anche un incremento dei ricoveri, ma non tale da mettere in crisi gli ospedali”. Resta però l’urgenza, secondo Ricciardi, di accelerare con le terzi dosi, anche tenendo conto dell’esperienza di Israele. Su questo ieri si è espressa anche l’Ema, l’agenzia del farmaco europea. La vaccinazione eterologa contro Covid-19 è efficace, più di quella omologa. Significa che somministrare le due o le tre dosi con vaccini differenti si sta rivelando maggiormente efficace.

“Ciò che dobbiamo capire – osserva Ricciardi – è che contro questo virus così contagioso e aggressivo dobbiamo utilizzare tutte le armi a disposizione. L’Italia ha vaccinato molto, così come Portogallo e Danimarca, e continua a essere prudente, anche con l’aiuto del Green pass obbligatorio. Al contrario – conclude – i paesi dell’Est Europa e la Russia sono in una fase drammatica della pandemia, perché la vaccinazione è ferma”.