Ucraina-Russia, segnali di disgelo: Mosca termina esercitazioni in Crimea – Le news

(Adnkronos) – Continuano il lavoro della diplomazia di porre fine alla crisi tra Ucraina e Russia. Dopo che ieri il presidente russo Vladimir Putin ha rassicurato sulla volontà del suo Paese di non volere la guerra, Mosca oggi ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha però spiegato che “un’invasione è ancora possibile”. 

ORE 10 – “L’Ue e i suoi partner transatlantici sono uniti in questa crisi e il nostro appello alla Russia è chiarissimo: non scegliete la guerra”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo a Strasburgo e aggiungendo che “un percorso di cooperazione” con la Russia “è ancora possibile”. 

ORE 9.50 – Il rischio di aggressione nei confronti dell’Ucraina è piuttosto grande”. Lo ha detto alla radio Lbc il sindaco di Kiev affermando che “è la prima volta nella storia dell’Ucraina che così tanti soldati russi sono al confine” e dicendo di sperare in una “soluzione diplomatica dell’ultimo momento”. “Ci prepariamo per ogni scenario – ha detto nelle dichiarazioni rilanciate da vari media britannici – Non sappiamo come evolverà la situazione ma speriamo l’invasione non avvenga e che all’ultimo momento si trovi una soluzione diplomatica”. 

ORE 9.30 – La Russia annuncia il ritorno di unità militari dopo “esercitazioni tattiche nella penisola di Crimea”. “Unità del distretto militare meridionale, conclusa la partecipazione a esercitazioni tattiche nella penisola di Crimea, si spostano verso i punti di acquartieramento permanenti”, ha annunciato il ministero della Difesa russo senza molti dettagli. Ieri la Russia aveva annunciato il ritiro di parte delle truppe schierate vicino al confine con l’Ucraina, dopo aver completato manovre che stavano effettuando nell’area.  

ORE 9-15 – “Per quanto riguarda la Russia, posso assicurare che non ci sarà alcun attacco questo mercoledì. Né ci sarà un’escalation nella prossima settimana, né nella settimana successiva, né nel prossimo mese”. Lo ha detto l’inviato russo presso l’Ue, Vladimir Chizhov, in dichiarazioni pubblicate da Die Welt in cui ha affermato che “le guerre in Europa raramente iniziano di mercoledì”. “Quando si fanno accuse, in particolare accuse molto gravi contro la Russia, si ha anche la responsabilità di produrre prove – ha aggiunto, con un riferimento all’allerta Usa sull’Ucraina – Al contrario, è calunnia”. Quindi, ha proseguito, “dove sono le prove?”. E ha aggiunto: “Quando i nostri partner ascolteranno le nostre legittime preoccupazioni non tarderà un processo di distensione. Sarebbe nell’interesse di tutti gli europei, da Lisbona a Vladivostok e di tutti gli altri Paesi del mondo”. 

ORE 9 – Il Regno Unito non ha visto prove del ritiro di parte delle truppe russe nonostante gli annunci del Cremlino. “Fin quando non vedremo un’adeguata de-escalation dovremmo essere tutti cauti sulla direzione di marcia dal Cremlino”, ha detto il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, in dichiarazioni da Bruxelles a Sky News riguardo le tensioni al confine con l’Ucraina. 

(Adnkronos)