Vaccino Johnson & Johnson, efficacia al 94% con seconda dose

Il vaccino Johnson&Johnson raggiunge il 94% di efficacia per la protezione dalla malattia moderata o grave con la seconda dose a 2 mesi dalla prima. Lo annuncia oggi il gruppo farmaceutico americano, comunicando “nuovi dati che confermano una protezione forte e duratura conferita dal vaccino”, effetto che “aumenta quando viene fatto un richiamo” con lo stesso farmaco. Il profilo di sicurezza è rimasto coerente”, e il vaccino “è stato generalmente ben tollerato”, anche “quando somministrato come richiamo”. 

J&J ha sottoposto i dati all’agenzia americana del farmaco Fda e prevede di presentarli anche ad altri entri regolatori, all’Organizzazione mondiale della sanità e ai gruppi consultivi tecnici nazionali sull’immunizzazione (Nitag) in tutto il mondo. 

I DATI – I nuovi dati diffusi da J&J arrivano sia da trial clinici di fase 3 sia dal mondo reale, sugli immunizzati negli Stati Uniti. Il più grande studio ‘sul campo’ condotto finora per un vaccino Covid-19 negli Usa – riporta la compagnia – mostra un’efficacia stabile al 79% contro le infezioni correlate a Covid, e dell’81% contro i ricoveri associati all’infezione. Per tutta la durata della ricerca non sono emerse evidenze di un calo di efficacia, nemmeno quando la variante Delta di Sars-CoV-2 è diventata dominante negli States. Lo studio ha incluso 390mila persone che hanno ricevuto l’iniezione J&J, e come ‘controllo’ un campione confrontabile di oltre un milione e mezzo di persone non vaccinate. 

I risultati emersi erano coerenti con quelli del trial di fase 3 ‘Ensemble’: dopo almeno 28 giorni dalla somministrazione del prodotto monodose, l’efficacia è stata del 75% contro forme di Covid gravi/critiche in tutte le coorti di età e in tutti i Paesi inclusi nello studio; del 74% negli Stati Uniti contro Covid grave/critica; dell’89% contro il ricovero; dell’83% contro la morte correlata a Covid, elenca il gruppo. 

Riguardo al richiamo – prosegue J&J – il trial di fase 3 ‘Ensemble 2’ ha indicato che una seconda iniezione del vaccino, somministrata 56 giorni dopo la prima, produceva ad almeno 14 giorni dal booster una protezione del 100% contro Covid grave/critica; del 75% contro Covid sintomatica (da moderata a grave/critica); del 94% contro Covid sintomatica (moderata-grave/critica) negli Usa. Con questo richiamo dato 2 mesi dopo la prima dose, i livelli di anticorpi sono aumentati da 4 a 6 volte. Mentre un booster somministrato a 6 mesi ha incrementato gli anticorpi di 9 volte passata una settimana dal richiamo, con livelli che crescevano progressivamente fino a essere 12 volte superiori trascorse 4 settimane dal richiamo. Tutti gli aumenti sono stati indipendenti dall’età. 

(Adnkronos)