Oltrepò Mantovano - 03 febbraio 2025, 09:00

Pd e sindacati contro l’autonomia differenziata: “Demolisce i diritti”

Sanità, lavoro, istruzione i settori a rischio secondo i dem con l'attuale legge

Messori, Dall'Oglio, Carra, Alfieri, Pasolini, Torchio

Messori, Dall'Oglio, Carra, Alfieri, Pasolini, Torchio

PEGOGNAGA – L’autonomia regionale differenziata è esigenza riscontrata pressoché da tutti i partiti e forze socio-imprenditoriali. Ma come realizzarla diventa punto nodale divisivo non solo tra centrodestra e centrosinistra, bensì persino all’interno delle stesse forze politiche e organizzazioni sindacali.
 L’incontro indetto a Pegognaga dal locale circolo Pd su “Autonomia differenziata: che fare? Cronaca di una legge sbagliata. Anche per il Nord”, ne ha palesato la conferma. Alessandro Alfieri, senatore dem, ha ribadito più volte la necessaria unitarietà all’interno della coalizione, facendo comprenderne che è altresì necessaria anche quella interna allo stesso partito. «La posta in gioco – ha proseguito – è molto alta perché la Meloni ha caricato la problematica di altri temi molto importanti: la riforma della giustizia imprimendole uno stampo berlusconiano, quale scambio di favori a Forza Italia; il premierato, che punta a cambiare le regole della carta Costituzionale che loro (intendendo gli eredi del Msi, n.d.r.) non hanno contribuito a scrivere perché fascisti». E per gratificare la Lega, Meloni, a parere di Alfieri, ha assecondato il clima di «paura dei flussi migratori.
 E’ un tentativo di riforma dell’autonomia usato come grimaldello». Ha concluso «Questo tipo di autonomia differenziata complica la vita e accresce le disuguaglianze. Venti sistemi normativi diversi nel campo del lavoro scoraggiano gli imprenditori». Claudio Pasolini Cgil, dopo aver sostenuto che «Landini non ha litigato con Sbarra (Cisl). Landini rappresenta i lavoratori, Sbarra no», ha sottolineato quanto difficile sia spiegare ai lavoratori l’utilità dell’autonomia differenziata, a causa della tendenza al naturale egoismo individuale e perché la proposta della Destra «demolisce sanità, istruzione, diritti e tutele del lavoro». «Andare oltre – ha detto – significa creare concorrenza tra territori. In Italia ci sono più di mille contratti di lavoro, ciò crea lavoratori di serie A e di serie B». «Sull’autonomia differenziata - ha detto Giuseppe Torchio sindaco di Bozzolo - ha preso posizione persino la Cei e il cardinale Zuppi», sottolineando che con la privatizzazione la sanità in Lombardia sia scesa dal primo all’ottavo posto. Inoltre «E’ impossibile lo sviluppo territoriale mancando le infrastrutture». Gloriana Dall’Oglio sindaco di Quistello ha sostenuto «Noi amministratori non possiamo non ascoltare la pancia della comunità». Ha introdotto l’incontro Marco Carra, che ha reso omaggio a Imelde Nasi Acerbi «colonna della nostra cucina», Marco Frignani, assessore a cultura ed ambiente dal ‘99 al 2004, Bruno Dal Vecchio cooperatore di Simpatria, Carmelita Pavarini, insegnante innovativa, tutti recentemente scomparsi. E’ intervenuta anche Viola Messori, capogruppo di RiAttiviamo Pego, auspicando che di autonomia si parli anche in consiglio comunale.

Riccardo Lonardi

Riccardo Lonardi

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