Economia - 06 febbraio 2025, 18:08

Viadana, giovedì 13 febbraio al Muvi viene presentata la Cer Casalasco-Viadanese

Viadana, giovedì 13 febbraio al Muvi viene presentata la Cer Casalasco-Viadanese

VIADANA Giovedì 13 febbraio alla Muvi di via Manzoni 4, alle ore 21 verrà presentata la Comunità Energetica Rinnovabile Casalasco-Viadanese. Interverranno il sindaco Nicola Cavatorta; Damiano Chiarini presidente Cer e Giuseppe Dasti coordinatore Cer diocesane. Il 9 novembre 2024 è stata costituita la Fondazione di partecipazione denominata: “Fondazione CER Casalasco - Viadanese ETS” per la gestione della Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che si sviluppa sul territorio sovracomunale sotteso alle cabine elettriche primarie ubicate nei Comuni di Casalmaggiore, Viadana, Commessaggio. 

I soci fondatori della CER sono 16 Enti tra cui i Comuni di Casalmaggiore, Viadana, Commessaggio, Pomponesco; le Parrocchie di S. Leonardo, S. Stefano Protomartire, Santissimi Sette Fratelli martiri, S. Giulia vergine e martire, Santa Maria Assunta e S. Cristoforo, S. Pietro Apostolo, S. Albino Vescovo; le Fondazioni Istituto geriatrico Carlo Lousia Grassi Onlus, Mazzucchini Casa di Riposo Pomponesco Onlus, Conte Carlo Busi Onlus oltre a Palm Work e Project società cooperativa e alla Scuola materna S. Albino. I soci fondatori, all’atto costitutivo, hanno nominato i consiglieri Damiano Chiarini, con il ruolo di presidente, Arnaldo Zaffanella con il ruolo di vicepresidente, Andrea Capelli, Giovanni Sutti, Alessandro Soncini. I soci fondatori hanno nominato Stefania Bellesia in qualità di sindaco con funzioni di revisore legale dei conti. 

L'adesione ad una Comunità Energetica Rinnovabile consente di trarre benefici di diversa natura:  benefici ambientali derivanti dalla drastica riduzione delle emissioni di CO2 quale logica conseguenza dell'incremento di produzione di energia da fonte rinnovabile;  benefici economici, dovuti sia al risparmio per autoconsumo diretto, ai ricavi dalla vendita di energia eccedentaria immessa in rete e all’autoproduzione e dal riparto dell’incentivo erogato dal GSE alla CER (per venti anni consecutivi) sull’energia condivisa dai membri della Comunità; benefici di carattere sociale consentendo di utilizzare una parte degli incentivi alla CER per sostenere progetti ed azioni volti a favorire la lotta alla povertà energetica delle fasce sociali più deboli e fragili. 

Aderendo alla CER il cittadino o l’impresa contribuisce a destinare una quota parte degli incentivi che andranno a favore della CER ai progetti con finalità sociale promossi sul territorio. Ciò favorisce il senso di comunità e crea legami solidali tra le persone. Il semplice consumatore, pur non sostenendo nessuna spesa di investimento, contribuisce a determinare l’energia condivisa su cui lo Stato (tramite il GSE) eroga un incentivo. Quota parte di questo incentivo va a favore del consumatore in base all’effettivo contributo che il suo profilo di consumo energetico riesce a gener are a favore della CER. Il cittadino o l’impresa che decide di fare un investimento per realizzare un impianto di produzione di energia rinnovabile (ad esempio un impianto fotovoltaico sulla copertura della propria unità immobiliare) ha un duplice vantaggio economico: beneficia del riparto degli incentivi alla CER sulla base dell’energia immessa nella rete elettrica e che viene condivisa dai membri consumatori e può accedere al contributo a fondo perduto del PNRR per coprire i costi di realizzazione dell’impianto (pari al 40% della spesa massima ammissibile). Questo duplice vantaggio economico correlato all’adesione alla CER si aggiunge al risparmio in bolletta elettrica sull’energia prodotta ed autoconsumata direttamente e ai ricavi dalla vendita in rete dell’energia elettrica eccedentaria a prezzi di mercato.

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