in collaborazione con CBM Italia
Il Sud Sudan è un paese che da anni è sotto i riflettori internazionali a causa dei conflitti decennali di tipo civile che lo affliggono e per le conseguenze che hanno sulla popolazione. Una popolazione dove l’aspettativa di vita è tra le più basse al mondo (54 anni circa) e anche quest’anno è stato pagato un prezzo altissimo a causa della carestia alimentare che ha colpito il 60% dei cittadini. In Sud Sudan esiste un ciclo che lega fortemente la disabilità alla povertà e viceversa. A fianco della popolazione opera CBM, organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile. Non è un caso se l’80% delle persone con disabilità di tutto il mondo si trova in paesi in via di sviluppo. In Sud Sudan curare e prevenire patologie mediche anche di semplice diagnosi non è facile. CBM è un’organizzazione umanitaria internazionale dalla lunga storia: fin dal 1908, anno della sua fondazione, si è impegnata in Africa, America Latina e Asia per promuovere non solo il diritto alla salute, ma anche l’inclusione delle persone con disabilità.
Il progetto in Sud Sudan di CBM Italia Onlus
Nel 2020 CBM ha lanciato la campagna Break the Cycle, che ha come obiettivo quello di spezzare il ciclo che lega la povertà alla disabilità. Perché per chi ha una disabilità nei Paesi in via di sviluppo è ancora più difficile uscire dalla povertà e a sua volta chi vive in povertà rischia di più di sperimentare/avere una disabilità. La campagna Break the Cycle si propone di spezzare questo ciclo attraverso il sostegno ai progetti di CBM di salute, educazione, vita indipendente nei Paesi in Via di Sviluppo, come in Sud Sudan.
In questo contesto si inserisce “BECause Eye Care”, in collaborazione con i partner CUAMM e CORDAID e il Ministero della Salute dello Stato di Central Equatoria, supportato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, un progetto triennale (2018-2021) che ha come obiettivo non solo quello di estendere le cure al maggior numero di persone possibili, ma anche di sensibilizzare scuole e comunità affinché le persone con disabilità non siano emarginate.
CBM ha la sua arteria principale nel Centro Oculistico BEC, situato presso la capitale sud sudanese, Juba; un centro all’avanguardia specializzato nella cura delle diverse patologie, dotato di reparto chirurgico. A questo centro CBM si è impegnata ad affiancare attività sanitarie in altre parti del paese e più precisamente negli Stati Central Equatoria, Western Equatoria e Eastern Equatoria, dove i servizi oculistici di base sono forniti attraverso unità mobili dotate anche della possibilità di prestare assistenza chirurgica e presso centri oculistici; i casi più gravi vengono curati al Centro BEC, specializzato anche nella formazione del personale sanitario.
I risultati del progetto
Vediamo i risultati previsti per la fine del 2021:
● 40.800 persone visitate e curate.
● 5.000 pazienti curati nelle Unità Mobili (il doppio di quelli conseguiti a dicembre 2020).
● 2.000 pazienti operati presso il Centro Oculistico BEC…
● 45 insegnanti formati in Salute della Vista.
● 117 figure formate in Primary Eye Care.
● eventi di sensibilizzazione in Italia grazie anche a una ricerca in collaborazione con l’Università Milano “Bicocca” e all’associazione ON/OFF.
● 63.200 persone sensibilizzate sulla salute della vista.
Gli obiettivi sono ambiziosi. Ma in Sud Sudan spesso troppo tempo passa dal presentarsi della malattia alla sua cura. Per questo è importante agire in fretta.
La storia del piccolo William Peter
William Peter è un bambino di un mese proveniente dallo Stato di Western Equatoria. Il padre fa il contadino e la mamma di 20 anni è casalinga. Per il bambino affrontano il viaggio rischioso che dal Lui Hospital porta a Juba, dove c’è il Centro Oculistico BEC per accertamenti: William ha un glaucoma all’occhio destro e non vede bene anche dall’occhio sinistro. La diagnosi viene confermata e si rivela necessario il trasferimento al Mengo Eye Hospital in Uganda, per il quale si attiva CBM.
Presso l’ospedale ugandese si riscontra che l’occhio destro non è operabile a causa dei danni provocati dal glaucoma, mentre si riesce a intervenire sul sinistro, l’unica speranza per garantire la vista al bambino.
Al ritorno a Juba, il medico del Centro Oculistico BEC constata che l’intervento all’occhio sinistro è riuscito. Peter e i suoi genitori tornano a casa; il bambino è monitorato alla clinica di Lui.
Grazie alla sinergia tra il centro BEC in Sud Sudan, che si occupa dell’identificazione, analisi della patologia, trasporto in Uganda e monitoraggio post-operatorio, e l’Ospedale Mengo in Uganda, si è riusciti ad assicurare a William Peter la possibilità di un futuro migliore.