Ddl Zan, Renzi: “Divisioni anche nel Pd e nel M5S”

“Il punto è semplicemente arrivare a portare a casa il risultato: se c’è violenza contro un ragazzo omosessuale, questa violenza viene punita più di quanto viene punita oggi. Noi vogliamo portare a casa il risultato e la riforma. C’è il rischio di andare alla conta e di perdere. E’ la politica, che non è un dibattito su Twitter”. Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia Viva, parlando del Ddl Zan in una diretta Facebook.  

“Fare politica significa andare in Parlamento e cercare nobili compromessi. Io vengo pagato per fare politica e non per darvi ragione sui social, diffidate di chi punta ai like senza fare le riforme. E’ successa la stessa cosa sul passaggio Conte-Draghi: allora, le stesse persone volevano affidarsi a Conte e Ciampolillo. Noi oggi siamo controcorrente e diciamo che si rischia. Nel 2013 Ivan Scalfarotto presentò una legge contro l’omotransfobia che non è passata al Senato perché non c’era l’accordo con la destra. Dal 2013 quante ragazzi e quanti ragazzi hanno subito violenza per le loro scelte personali? Tante”, rimarca Renzi.  

“Queste persone -continua- potevano essere più garantite se la legge Scalfarotto fosse passata. Rischiamo di non avere la certezza che la legge Zan passi, per questo dico ‘occhio’. Con la legge Scalfarotto siamo certi di passare. Oppure volete stare altri 8 anni senza una legge e con un’altra generazione di uomini e donne senza una tutela giuridica? Chi sputa sentenze, insulti e minacce, ci pensi bene: noi stiamo cercando di salvare la legge. Se si va alla conta sulla legge Zan, si giocherà una partita sul filo dei voti. Se invece prevarrà il buon senso e si andrà tutti insieme sulla legge Scalfarotto, questa legge garantirà a ragazze e ragazzi una tutela”. 

“Arrivano minacce di morte per la nostra posizione sui diritti civili -rivela l’ex premier-. Le polemiche riguardano il Ddl Zan. Molti dicono ‘avete votato la legge alla Camera, perché la cambiate al Senato?’. La legge impone due letture, una alla Camera e una al Senato. I voti dei senatori, a scrutinio palese, sono lì lì… La maggioranza ha un margine di circa 10-15 voti. In vista del voto, una parte dei senatori si prepara ad affossare la legge a scrutinio segreto. Questa è la verità. E questi senatori non sono quelli di Italia Viva”.  

“Ci sono divisioni molto profonde sia nel M5S che nel Pd: lo sanno tutti -assicura Renzi-. Qui c’è il grande dubbio di chi fa politica: troviamo un compromesso per una buona legge o facciamo finta di niente, facciamo una bella battaglia a scrutinio segreto e perdiamo? La discussione è tutta qui. Le due posizioni sono entrambe serie e legittime” ma “quando si fa politica bisogna usare il buon senso”.  

Il Ddl Zan è passato alla Camera, al Senato “c’era ostruzionismo per non farlo discutere. Domani si vota il calendario” dei lavori. “Io sarò in aula per votare affinché la legge Zan venga discussa. A me non interessano i like e i sondaggi, i politici devono fare le riforme e non prendere gli applausi. Da politico devo avere il coraggio di dire che sento puzza di bruciato. Un articolo prevede che su questo tema si possa andare al voto su scrutinio segreto: già me lo vedo Roberto Calderoli preparare milioni di emendamenti e se il governo va sotto su un emendamento, a scrutinio segreto, la legge Zan è morta”.
 

(Adnkronos)