A Porto tariffa rifiuti più cara del 18%, Scalia (Fd’i): “Tea ha richiesto un rincaro spropositato, il sindaco non deve accettare”

Salvatore Scalia (Fratelli d'Italia)

PORTO MANTOVANO –  Tari più 18,1%. Sarebbe questo l’aumento che potrebbe toccare al Comune di Porto Mantovano secondo la richiesta presentata  lo scorso maggio da Mantova Ambiente, il gestore del servizio di igiene urbana, e discussa in consiglio comunale durante la presentazione del piano economico del servizio integrato rifiuti urbani.  Il Circolo Fratelli d’Italia “Paolo Borsellino” di Porto Mantovano, attraverso il suo portavoce, Salvatore Scalia, interviene a seguito del Consiglio Comunale dello scorso 29 giugno.

“L’Amministrazione comunale guidata da Massimo Salvarani – dichiara Salvatore Scalia – ha approvato, senza che si registrassero dei voti contrari da parte dei componenti del Consiglio, nemmeno dalle file dell’opposizione, un Piano Economico Finanziario che, nel caso in cui fossero confermate le richieste di aumento provenienti da Mantova Ambiente, comporterà delle ripercussioni di non poco conto sui portuensi. Infatti, nel caso in cui la richiesta di integrazione tariffaria proposta da Mantova Ambiente trovasse conferma, i cittadini di Porto  sarebbero chiamati a vedere appesantita la fattura con un incremento tariffario del +18,1% rispetto all’anno precedente. Tali dati vengono confermati dalla relazione redatta da Business Engineering Network, società incaricata dal Consorzio Oltrepò Mantovano nell’interesse di Porto Mantovano, per la validazione del Piano Economico Finanziario steso da Mantova Ambiente. Si tratta di un aumento del tutto spropositato – spiega l’esponente di Fd’I –  tant’è che la stessa società chiamata a validare il Piano Economico Finanziario ha chiesto dei chiarimenti a Mantova Ambiente, la quale ha liquidato la questione degli aumenti dietro a una riclassificazione a fronte di una differenza tra la metodologia tariffaria e i criteri di attribuzione di costi e ricavi. Giustificazione che non ha convinto la società che ha redatto la relazione di validazione del Piano la quale mette nero su bianco che la presenza di un’incongruenza così rilevante pone dubbi sulla correttezza del metodo di ripartizione proposto da Mantova Ambiente e, quindi, non ha superato la verifica eseguita a campione nel caso del Comune di Porto Mantovano, quello maggiormente penalizzato dalla ripartizione».
In Consiglio Comunale, secondo Scalia, tale argomento non si sarebbe nemmeno dibattuto: “La vicenda è stata liquidata senza tante discussioni con il voto favorevole di tutta la maggioranza composta dal Partito Democratico, da Porto Futura e dal Gruppo Misto, capeggiata dal Sindaco Massimo Salvarani, a cui si è aggiunto il voto favorevole di Vivere Porto, e registrando le astensioni della Lega e dei Cinque Stelle! Avrei sperato in una levata di scudi, in quanto questo incremento tariffario del 18,1% peserà sulle tasche di ogni singolo Portuense. Durante il Consiglio si è palesata la sottomissione psicologica del nostro Comune, nonostante Porto Mantovano detenga una quota di TEA S.p.A. – la quale svolge un’attività di controllo e coordinamento nei confronti della società Mantova Ambiente – e all’interno della cabina di coordinamento, sorta tra i Comuni soci della stessa TEA per una maggiore condivisione e trasparenza sui progetti del Gruppo, siede il Vice Sindaco di Porto, Pier Claudio Ghizzi, in rappresentanza del territorio di Mantova. Ma c’è di più – aggiunge sempre Scalia –, l’Amministrazione comunale non si è preoccupata di prevedere degli accantonamenti, eventualmente necessari per evitare che la scure di questi incrementi tariffari di Mantova Ambiente si ripercuotessero sui Portuensi. Inoltre, lo stesso Assessore al Bilancio, Alberto Massara, durante la discussione riguardante il punto delle tariffe dei rifiuti ha “rassicurato” i portuensi dichiarando che dalla tariffazione attuale viene sospesa momentaneamente l’integrazione tariffaria richiesta da Mantova Ambiente, lasciando intendere che è solo questione di tempo ma il rincaro arriverà inesorabilmente. Di ciò, vi è anche evidenza dall’integrazione alla relazione di accompagnamento al Piano Economico Finanziario, redatta dal Comune di Porto Mantovano, dove si rappresenta che non appena sarà definito un accordo con Mantova Ambiente sul tema dell’aumento delle tariffe, il Comune di Porto Mantovano presenterà un’istanza all’ARERA, l’Autorità indipendente di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per il superamento del limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie. Ciò stona con gli interessi dei Portuensi, infatti il Comune piuttosto che continuare a garantire Mantova Ambiente dovrebbe pensare a creare le condizioni per un’opportuna azione legale nei confronti della stessa Mantova Ambiente a fronte di un’eccessiva sopravvenuta onerosità in un rapporto contrattuale per la quale non si è obbligati a sottostare. Ahimè, grazie a questa maggioranza e a questa Giunta guidata da Massimo Salvarani abbiamo compreso che gli interessi dei Portuensi arrivano dopo quelli delle società!. Perciò – conclude Scalia – come Fratelli d’Italia, difronte al totale disinteresse di tutti i componenti del consiglio comunale, come dimostrato dall’assenza di voti contrari durante la discussione in Consiglio, e dall’incapacità dell’Amministrazione Comunale di relazionarsi con Mantova Ambiente, ponendosi su un piano di parità, chiediamo un sussulto di dignità e di onestà intellettuale nei confronti dei  cittadini tutelandoli in ogni sede e se necessario anche adendo le vie giudiziali“.

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