MANTOVA – Confronto questa mattina tra il Prefetto di Brescia e Commissario per la depurazione del Garda Attilio Visconti e il vice presidente della Provincia di Mantova Paolo Galeotti sul nuovo sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda.
“Il Commissario – spiega il numero due di Palazzo di Bagno – ci ha spiegato meglio quello che in concreto è il suo compito e cioè presentare al Ministero della Transizione ecologica una scelta tra le opzioni già sul tavolo della cabina di regia e non nuovi progetti”.
Due gli scenari possibili di localizzazione degli impianti finali di trattamento delle acque su cui negli ultimi mesi si è acceso un animato dibattito: la cosiddetta soluzione “Peschiera- Lonato” e la soluzione “Peschiera–Gavardo-Montichiari”.
“Con il direttore dell’Autorità dell’Ambito Territoriale di Mantova, l’ingegner Francesco Peri e l’ingegner Sandro Bellini responsabile del Servizio Acque, Suolo e Protezione civile della Provincia – prosegue Galeotti – abbiamo rimarcato la necessità dei territori mantovani di essere coinvolti e ascoltati in questa fase di individuazione della migliore localizzazione come in quelle successive in cui si affronteranno aspetti più tecnici. Il territorio virgiliano si trova a valle del depuratore e avrà ricadute sui suoi due fiumi, il Mincio e il Chiese”.
“Al Prefetto Visconti non abbiamo nascosto le nostre perplessità sull’ipotesi Peschiera-Lonato – osserva Palazzo di Bagno – che prevede la realizzazione di un grande depuratore al confine con Mantova. Una opzione, questa, che ci pare più complessa da realizzare e meno sostenibile da un punto di vista ambientale rispetto all’altro scenario che avrebbe il vantaggio di distribuire le acque su più depuratori e in più canali compreso il Naviglio Bresciano e non solo il Chiese”.
Il Commissario per la depurazione del Garda dal canto suo ha ribadito che la sua scelta sarà basata esclusivamente su motivazioni tecniche e ambientali e che, una volta individuata la soluzione da realizzare, è sua intenzione coinvolgere le parti istituzionali interessate, comprese quelle di valle, attraverso la costituzione di un tavolo di coordinamento.
L’opzione Peschiera-Gavardo-Montichiari ad oggi, osserva la Provincia, risulta essere quella più sostenibile in quanto con apposite soluzioni tecniche potrebbe generare effetti più evidenti anche sul piano della gestione e rigenerazione del fiume Chiese grazie ad un maggiore afflusso di acque.