Il viaggio sta tornando, ma è cambiato profondamente a causa della pandemia. All’inizio del 2021 Airbnb ha lanciato The Great Rebalance of European Travel, una serie di impegni per garantire che il ritorno del viaggio in Europa sia sicuro, sostenibile e a vantaggio di tutti, diffondendo i benefici economici a più persone e prevenendo il ritorno del fenomeno dell’overtourism. Oggi condivide un aggiornamento sui progressi che fatti finora rispetto a questi impegni in collaborazione con le comunità di tutta Europa.
Airbnb accoglie con favore la regolamentazione sui soggiorni a breve termine: “Ad oggi – sottolinea – abbiamo firmato oltre 1.000 accordi normativi e fiscali a livello globale. Il numero crescente di accordi è stato possibile anche grazie al City Portal, uno sportello digitale unico, costruito appositamente per supportare le città e le organizzazioni turistiche. All’inizio dell’anno abbiamo annunciato l’obiettivo di far utilizzare questo strumento a 50 governi e autorità europee entro la fine 2021. Ad oggi le partnership con City Portal sono attive l 35 governi e organizzazioni in tutta Europa, inclusi Regno Unito, Francia e Danimarca. Siamo inoltre in trattativa con oltre 25 possibili nuovi partner europei”.
“Continuiamo inoltre a sfruttare il momento proficuo creatosi grazie alle collaborazioni progressive avviate all’inizio dell’anno con i governi di Francia, Grecia e Paesi Bassi, tutti ottimi esempi della nostra visione in fatto di normative smart in collaborazione con i governi di tutta Europa”, aggiunge.
“A partire da questi avvenimenti, abbiamo continuato a fare progressi con altre comunità e autorità europee”, riferisce Airbnb riportando le azioni intraprese: “Sosteniamo l’impegno dell’Ue per aggiornare le sue regole e, insieme al nostro supporto al Digital Services Act, abbiamo recentemente invitato i leader dell’Unione europea a sviluppare un approccio comunitario per regolamentare gli affitti a breve termine. Siamo lieti di prendere atto che il nostro invito sia stato accolto e che sia stata promossa una consultazione, in programma entro la fine dell’anno. Inoltre, sono stati pubblicati i primi risultati della nostra partnership per la condivisione dei dati con la Commissione europea, molto apprezzati anche dai commissari Ue”.
In Catalogna, ricorda, “nuove regole sono state introdotte in quasi tutta la regione per consentire agli host che affittano stanze private di registrare il proprio spazio con le autorità per la prima volta in assoluto; a tal proposito, Airbnb ha introdotto un nuovo strumento per aiutare gli host a seguire queste regole e a visualizzare i numeri di registrazione”.
Quanto al Regno Unito, spiega, “il governo britannico sta valutando l’istituzione di un sistema di registrazione per gli host come parte del Tourism Recovery Plan a seguito dell’impegno di Airbnb nel guidare le richieste di regole e dopo aver promosso una consultazione a livello nazionale con le comunità e le autorità del Regno Unito al fine di presentare le proposte al governo”.
Per quanto concerne la Francia, prosegue Airbnb, “a inizio anno abbiamo lanciato l’Healthy Tourism Recovery Pledge in collaborazione con il governo francese per supportare la ripresa del turismo post-pandemia e aumentare le registrazioni degli host nelle principali città”. “Continuiamo a mantenere questi impegni: di recente abbiamo avviato l’applicazione della registrazione degli host a Bordeaux a seguito di un annuncio simile a Parigi, con altre città a seguire nei prossimi mesi”, aggiunge. In riferimento ai Paesi Bassi, dice, “continuiamo a supportare l’implementazione del sistema nazionale di registrazione olandese, ora attivo in quattro grandi città: Amsterdam, Rotterdam, Utrecht e L’Aia”.
Un altro fronte di azione è quello volto a combattere rumori e disturbi. “Ci impegniamo per mettere in atto gli strumenti e le politiche necessarie per contribuire a garantire la sicurezza degli ospiti e proteggere le comunità dagli impatti negativi del turismo sulla qualità della loro vita. Un tool importante, in questo senso, è la nostra Neighborhood Support Line, una linea di comunicazione diretta con Airbnb per segnalare problemi con gli annunci o con il comportamento degli ospiti”, afferma.
“In Europa, la nostra linea di supporto al vicinato – continua Airbnb – è già stata lanciata nel Regno Unito, in Francia, Italia, Paesi Bassi, Irlanda, Repubblica Ceca e Ungheria, mentre all’inizio dell’anno abbiamo reso pubblico la nostra volontà di estendere questo strumento ai mercati di lingua spagnola e tedesca. Oggi siamo lieti di annunciare il lancio della Neighborhood Support Line in Germania, Austria e Svizzera, dopo il lancio dello strumento in Spagna a maggio, per un totale di 27 paesi al mondo con questo strumento attivo”. “Siamo lieti di mantenere questo impegno e sappiamo – avverte – che c’è ancora lavoro da fare, anche per le feste in casa e sulle prenotazioni ad alto rischio. Nelle prossime settimane condivideremo ulteriori progressi circa questa importante missione”.
C’è poi il capitolo cambiamenti e innovazioni innescati dall’emergenza Covid. “Con la pandemia sono emerse nuove tendenze che crediamo proseguiranno. Per questo motivo, stiamo collaborando con governi e organizzazioni in tutta Europa per sfruttare i cambiamenti delle abitudini e le nuove tendenze di viaggio”, dice Airbnb. Oltre alla collaborazione con Visit Trentino per lo smart working, Airbnb condivide ulteriori progressi: “‘Live Anywhere’: 12 persone sono state selezionate tra oltre 314.000 candidati da tutto il mondo per vivere ovunque nel mondo con Airbnb per circa un anno. I 12 vincitori, provenienti da 9 paesi e tutti con con background diversi, condivideranno le loro esperienze con noi durante tutto il percorso per aiutarci a innovare la piattaforma al fine di supportare al meglio lo stile di vita nomade”.
“In Italia abbiamo firmato una partnership con il Comune di Milano e supportato la ripresa del turismo post-pandemia attraverso soggiorni a lungo termine, sempre più richiesti da chi viaggia nelle città per lavoro, studio o per riconnettersi con la propria famiglia. Abbiamo firmato una partnership anche con Comune di Firenze per promuovere il turismo di qualità ed Esperienze autentiche su Airbnb per sostenere una ripresa del turismo sostenibile”, fa sapere.
“In Spagna abbiamo lanciato una partnership con Turismo Costa del Sol Tourism e con Malaga City Council per promuovere i soggiorni a lungo termine e supportare il trend del nomadismo digitale sostenendo chi lavora da remoto. Airbnb sostiene anche un progetto in Galizia a supporto dei soggiorni rurali, che secondo un nostro report rappresentano un quinto dei soggiorni nella regione”.
Non solo. Airbnb si impegna ad aiutare a ripristinare rapidamente il turismo in tutto il mondo mentre le città cercano di riprendersi dagli effetti della pandemia. Oxford Economics ha recentemente analizzato l’impatto economico della community di Airbnb in destinazioni selezionate in tutto il mondo. L’analisi ha rilevato che nel 2019, nelle 30 destinazioni esaminate, Airbnb ha favorito oltre 300.000 posti di lavoro, tra cui decine di migliaia in settori come ristoranti e vendita al dettaglio, duramente colpiti dalla pandemia. I guest di Airbnb hanno supportato più di 100.000 posti di lavoro nel settore della ristorazione, quasi 95.000 al dettaglio, quasi 50.000 posti nei trasporti e più di 40.000 nell’intrattenimento. In tutta Europa, la spesa dei guest su Airbnb ha supportato circa 51.000 posti di lavoro a Parigi, 14.000 a Milano e oltre 8.000 a Berlino.
L’analisi di Oxford Economic ha, inoltre, evidenziato che quando le città riaprono e accolgono i guest di Airbnb, la quantità di attività di Airbnb è direttamente proporzionale al sostegno al lavoro. Sulla base delle comunità studiate in tutto il mondo, in media, vengono supportati nove lavori ogni 1.000 guest Airbnb. I modelli di viaggio stanno cambiando: la scorsa estate, ad esempio, il triplo delle persone hanno scelto Airbnb in Bretagna piuttosto che a Parigi, mentre nell’ultimo trimestre del 2020 più ospiti hanno soggiornato in Sicilia rispetto a Firenze e Venezia messe insieme. In Germania, Berlino era la destinazione più popolare per i viaggiatori, mentre quest’estate è la costa del Mar Baltico.
“In precedenza – ricorda Airbnb – abbiamo annunciato di aver firmato oltre 100 partnership e collaborazioni con organizzazioni di marketing di destinazione per supportare questo obiettivo. Da allora, abbiamo continuato a fare progressi con nuove collaborazioni in Germania, Austria, Spagna e Italia, e continuiamo a lavorare con partner in tutta Europa, tra cui Visit Denmark e l’Associazione dei sindaci rurali in Francia”. “Siamo incoraggiati dai progressi che stiamo facendo in collaborazione con le comunità di tutta Europa per aiutare a riequilibrare i viaggi e supportare una ripresa dalla pandemia sostenibile. Continuiamo a credere che non possa essere inevitabile che i vecchi tempi dell’overtourism in Europa ritornino, ma continueremo a fare del nostro meglio collaborando con tutti per ridistribuire il turismo”, conclude.