“Siamo in linea per concludere” l’evacuazione dall’Afghanistan “per il 31 agosto: prima finiamo, meglio è”. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, si esprime così sull’operazione che dovrebbe terminare il 31 agosto. “Mi sono riunito con i miei colleghi del G7, i vertici dell’Onu, della Nato e dell’Ue. Ho ringraziato per la solidarietà vista, ci siamo impegnati in uno sforzo senza precedenti. Abbiamo evacuato 70.700 persone dal 14 agosto, nelle ultime 12 ore ci sono stati altri 19 voli militari Usa che hanno trasportato 6.400 persone evacuate. Oltre 50 voli e 12.000 persone” nel complesso dai Paesi della coalizione nelle ultime 12 ore. “Continueremo a collaborare per portare fuori le persone nel modo più efficiente e sicuro. Ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe. La conclusione entro il 31 agosto dipende dalla cooperazione dei talebani, consentendo l’accesso all’aeroporto” delle persone che devono essere evacuate. “Ho chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato piani per modificare il calendario se dovesse necessario. Sono determinato a garantire la conclusione di questa missione”.
“Sono preoccupato per i rischi crescenti, reali, che vanno considerati”, dice facendo riferimento alla possibilità che “l’Isis possa attaccare l’aeroporto, le forze americane e alleate, civili innocenti”, dice Biden. “I leader del G7, dell’Onu, della Nato e dell’Ue concordano su un approccio unito verso i talebani: la legittimità di ogni futuro governo dipende dal rispetto di obblighi internazionali, compreso l’obbligo di evitare che l’Afghanistan sia usato come base per il terrorismo. I talebani saranno giudicati sulla base delle azioni, resteremo uniti e coordineremo ogni passo per rispondere al comportamento dei talebani” aggiunge il presidente degli Stati Uniti.
Biden ha sottolineato che il ponte aereo da Kabul dipende dalla cooperazione con i talebani. “Più a lungo rimarremo”, maggiore sarà il rischio di attacchi terroristici da parte dell’Isis, ribadisce. Come già anticipato dalla Casa Bianca, Biden ha confermato di aver comunque chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato di preparare piani di emergenza nel caso non si rischia a completare l’evacuazione. “Intendiamo rimanere vigilanti contro il terrorismo, faremo sì che l’Afghanistan non sia più una base per attacchi terroristici contro gli Stati Uniti e i loro alleati”. Insieme agli alleati si è convenuto, conclude, di giudicare i talebani “dai loro atti”.