MANTOVA – Nel corso del 2020 la pandemia ha avuto ripercussioni anche nel campo dell’approvvigionamento del sangue per soddisfare il fabbisogno trasfusionale. Da febbraio ad aprile nelle province in cui la raccolta è intraospedaliera si è verificata una notevole diminuzione delle donazioni.
Questo andamento non si è registrato a Mantova, dove le donazioni vengono effettuate nelle Unità di raccolta AVIS extraospedaliere. Da gennaio a ottobre 2020, le unità di sangue intero raccolte in provincia di Mantova sono state 23.433, con un lieve calo rispetto al 2019 (23.105), al contrario di altre province, dove la diminuzione è arrivata anche a quasi 1.500 unità.
“Abbiamo dovuto garantire la sicurezza nelle Unità di Raccolta dell’AVIS e al Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – spiega il direttore della struttura di ASST Massimo Franchini – attraverso un accurato triage telefonico da parte dei volontari addetti alla chiamata, convocazioni con appuntamenti per fasce orarie, anticipo degli orari di accettazione, utilizzo dei dispositivi di protezione, rispetto del distanziamento. In questo modo – continua – la raccolta di sangue a Mantova ha garantito le richieste di tutto il Dipartimento Mantova e Cremona e degli Ospedali Regionali e Extraregionali con cui abbiamo sottoscritto convenzioni”.
Se si confrontano i consumi di concentrati eritrocitari dei primi 10 mesi di quest’anno con il 2019 si nota che, nonostante la sospensione delle attività programmate e differibili, non si è assistito a una riduzione significativa delle trasfusioni. Con la trasfusione, per altro, non si è mai verificata la trasmissione dell’infezione da Sars-Cov-2, aspetto è di fondamentale importanza. Si sono invece ridotte le trasfusioni di plasma fresco congelato.
All’ospedale di Mantova è stato sviluppato fin dall’inizio il primo protocollo sperimentale di terapia dell’infezione da Coronavirus col plasma iperimmune dei convalescenti. Questo ha determinato un notevole sforzo organizzativo del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e dell’AVIS per reclutare i donatori con elevati titoli di anticorpi neutralizzanti e per eseguire le plasmaferesi e i procedimenti di inattivazione virale del plasma.
Nel 2020 la Direzione Generale dell’ASST di Mantova, per incrementare la raccolta di plasma da avviare al frazionamento, ha deciso di affidare anche ad Avis la donazione di plasma in aferesi.
“Il 2021 è un anno molto importante per AVIS Provinciale Mantova – precisa il presidente dell’Avis provinciale Giacomo Savi – che ha visto l’ampliamento della sede provinciale AVISPARK e la realizzazione di una nuova grande sala donazioni con 6 postazioni per la donazione di sangue e 6 per la donazione del plasma. In questi primi 10 mesi di operatività abbiamo già visto risultati meravigliosi con un balzo delle donazioni di plasma che a fine 2021 si attesteranno attorno alle 5.300 contro le 3.000 dei 12 mesi del 2020”.
Nemmeno le donazioni di sangue hanno subito flessioni nel 2021, mantenendosi perfettamente in linea alle unità raccolte nel 2020, ha continuato Savi: “I donatori mantovani hanno donato di più. Questi erano i nostri obiettivi, l’incessante e oculata dedizione delle nostre 92 AVIS comunali alla raccolta, unita all’ampia disponibilità dei volontari. È un risultato che ci rende tutti ancor più consapevoli e orgogliosi di essere un supporto affidabile ed efficace per il sistema sanitario pubblico e per la nostra ASST, con la quale abbiamo l’onore di interloquire e operare.”
Dal 15 febbraio al 31 luglio 2021 sono state eseguite 1.445 aferesi al Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Carlo Poma e 1.463 nelle unità di raccolta AVIS. Il confronto con lo stesso periodo dei due anni precedenti mette in evidenza l’incremento che ha portato al raddoppio delle procedure effettuate (1.617 nel 2020 e 1.318 nel 2019).