“E’ notizia di pochi giorni fa che il direttore dell’Agenzia delle Entrate abbia disposto la proroga, al prossimo 17 febbraio, dell’avvio della norma che prevede la possibilità di effettuare un’unica cessione del credito in caso di detrazioni per interventi edilizi. A partire da questa data, dunque, sarà possibile effettuare esclusivamente una ulteriore cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. Si tratta di una delle misure più controverse a contrasto delle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali in edilizia: in sostanza, non saranno più possibili le cessioni ‘a catena’ che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi, ma sarà consentito un solo trasferimento oltre allo sconto in fattura”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Mirco Mion, presidente dell’Associazione dei geometri fiscalisti (Agefis).
“Secondo le previsioni del governo – spiega – lo stop alle cessioni multiple può rivelarsi un’arma efficace per contrastare le frodi, purtroppo assai frequenti: il governo ha segnalato ben 5 miliardi di euro bruciati a causa delle frodi e almeno 2 miliardi di crediti fiscali sono già stati sequestrati dalle procure di tutta Italia”.
“Tuttavia – avverte Mion – questa misura ha suscitato grande scalpore fra gli addetti ai lavori, imprese e banche in primis, che lamentano come questi vincoli mettano, di fatto, un’ipoteca sui cantieri del Superbonus. Inoltre, anche a causa dei loro effetti retroattivi, c’è il rischio che si crei incertezza anche sui contratti già stipulati, mettendo in discussione operazioni già avviate e aprendo contenziosi. Infine, è diffuso il timore che si riducano significativamente gli investimenti futuri, mettendo così in crisi l’intera filiera e facendo comprimere fortemente il mercato delle ristrutturazioni, con conseguenze assai gravi per un settore che, proprio grazie ai bonus, sta vivendo un momento di forte espansione”.
“Il pericolo che si corre ora – precisa – è che vengano avviate un gran numero di cause per risarcimento danni, e che le imprese che hanno acquistato crediti oltre la capienza rischino di non sopravvivere. Dal report diffuso da Enea – spiega – relativamente ai dati di gennaio 2022, si nota come siano state effettuate in totale 107.588 asseverazioni, per quasi 13 miliardi di euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione. Si tratta di cifre non trascurabili: l’investimento medio per gli interventi condominiali è pari a 539.000 euro mentre per gli edifici unifamiliari a quasi 110.000 euro”.
“Alcuni operatori – osserva – però, hanno già sospeso in via precauzionale gli acquisti dei crediti di imposta, come ad esempio quei soggetti che avevano fatto caricare le pratiche sulle proprie piattaforme per poi bloccarle”.
“Per correggere la rotta e dare risposta alle istanze degli operatori del settore, oltre che delle diverse forze politiche – dice Mirco Mion – il governo è al lavoro in queste ore su un provvedimento che corregga la norma che blocca le cessioni multiple: è verosimile che la prossima settimana sarà approvato un decreto-legge a correzione di tutte le storture. Al momento, l’ipotesi che pare più probabile è che vengano ‘abilitati’ a questo genere di operazioni i soggetti vigilati dalla Banca d’Italia, quelli obbligati alle segnalazioni antiriciclaggio e le società veicolo riconducibili agli istituti di credito”.