Dose booster, all’appello mancano 15mila mantovani. Ats: “Vaccinatevi”

MANTOVA – Ats della Val Padana, a fronte degli eccellenti livelli di copertura della campagna vaccinale, ma anche del rallentamento delle somministrazioni di vaccino queste ultime settimane, rinnova un accorato appello ai cittadini cremonesi e mantovani che – pur avendone titolo – non hanno ancora aderito alla vaccinazione anti Covid-19, a cogliere l’opportunità offerta su tutto il territorio nel mese di febbraio, di accesso libero ai centri vaccinali per tutte le fasce d’età (gli orari di apertura dei centri vaccinali sono pubblicati sul sito di ATS della Val Padana al link https://www.ats-valpadana.it/i-centri-vaccinali-anti-covid-19-in-ats-val-padana ).
Al 19 febbraio nella provincia di Mantova la copertura con almeno una dose era pari all’86% per tutte le età ed al 91% per gli ultracinquantenni; erano poco più di 56mila le persone che non avevano ricevuto alcuna dose. Tuttavia, escludendo i contagiati negli ultimi 4 mesi, coloro che hanno già prenotato e i contatti stretti in quarantena, la platea dei vaccinabili con una prima dose si riduce a poco più di 38mila soggetti (circa il 10% di tutti i residenti sopra i 5 anni d’età). Per quanto riguarda la terza dose, sono state vaccinate 247mila persone tra coloro che avevano completato il primo ciclo vaccinale, per una copertura pari complessivamente all’87% (93% negli over 50); anche in questo caso, escludendo i positivi al Covid-19 negli ultimi 4 mesi, si riduce la quota di coloro che mancano ancora all’appello, stimata a 15mila soggetti (il 6% degli eleggibili).
“Dall’inizio della campagna, i vaccini anti COVID-19 continuano a svolgere un ruolo essenziale non solo nel proteggere la nostra salute, ma anche nel consentire la piena ripresa delle attività sociali, economiche e – non da ultimo – dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria: in sintesi, il ritorno ad una vita lavorativa e di relazione normale, per tutti noi.” – dichiara Salvatore Mannino, direttore Generale di ATS Val Padana –. Anche allo straordinario livello di copertura vaccinale sinora raggiunto si deve la mitigazione delle misure restrittive che la Lombardia e i suoi cittadini sono riusciti a conseguire e che ci fa guardare ai prossimi mesi con un cauto ottimismo. Rimane tuttavia un numero non marginale di persone che, ancorché eleggibili, non sono vaccinate o non hanno ricevuto la terza dose dopo il completamento del primo ciclo da più di quattro mesi: a queste rivolgiamo il nostro invito ad aderire, nella consapevolezza di operare nel solo interesse delle nostre comunità. Sottovalutare l’insidiosità del SARS-CoV-2 e l’importanza della vaccinazione in questa fase di attenuazione della pandemia e decidere di vaccinarsi o meno solo sulla base di utilità “sociali” o in adempimento ad un obbligo normativo, piuttosto che per la consapevolezza dei benefici in termini di salute, è al tempo stesso, per chi lo agisce, l’espressione tangibile di una percezione non adeguatamente supportata e per chi si dedica quotidianamente alla cura delle persone ed alla tutela della salute pubblica, un fallimento mortificante; in ogni caso, il segno evidente di una debolezza comunicativa che deve essere affrontata e per quanto possibile superata, con la forza e la chiarezza delle evidenze. È proprio questo, infatti, il momento per dare la spallata decisiva alla quarta ondata e la vaccinazione rimane uno strumento di prevenzione essenziale.”
L’ATS della Val Padana ricorda, infine, che non vi è alcuna controindicazione alla somministrazione del vaccino in persone guarite dal Covid, indicata con un intervallo temporale di tre mesi, ridotto a 28 giorni per le persone fragili; a coloro che avessero ancora dei dubbi sull’efficacia e sui benefici della vaccinazione, rinnova l’invito a rivolgersi al proprio medico di fiducia o al pediatra di famiglia, per ricevere le informazioni, gli approfondimenti e le rassicurazioni necessarie, ferma restando sempre – in ogni caso – la valutazione da parte del medico vaccinatore al momento dell’anamnesi presso il Centro vaccinale sull’idoneità di ciascuna persona a sottoporsi alla vaccinazione anti Covid-19.Dati

Dati generali sulla campagna vaccinale

i consolidano di settimana in settimana le evidenze prodotte a livello internazionale e nazionale sull’efficacia della vaccinazione (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati), in particolare sulla protezione conferita dalla terza dose – o dose booster – anche nei confronti della variante Omicron, che secondo le ultime stime dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è oramai prevalente in oltre il 99% dei nuovi casi di positività al SARS-CoV-2.
Alcune ricerche condotte dal Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti hanno recentemente confermato che la dose booster dei vaccini a mRna (Pfizer o Moderna) conferisce una protezione nei confronti della variante Omicron a livelli paragonabili a quelli verso la variante Delta. In uno studio, i dati evidenziano che per chi ha ricevuto la terza dose, l’efficacia nel prevenire il ricovero è del 90% (ovvero una riduzione del 90% rispetto al numero di casi “attesi” se non fossero stati vaccinati), mentre per chi ha completato il ciclo primario con due dosi di vaccino a mRna, dopo almeno sei mesi dalla seconda dose, l’efficacia è del 57%; analogamente, l’efficacia con la dose booster nel prevenire gli accessi in pronto soccorso è pari all’82% a fronte del 38% nei vaccinati con due dosi. Altri due lavori hanno stimato una riduzione dell’incidenza di infezione da Omicron del 42% e di infezione sintomatica del 66% per chi ha ricevuto tre dosi di vaccino rispetto a chi ha completato il ciclo primario. In tal senso, uno studio condotto dalle aziende Pfizer-BioNTech e Moderna, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, ha confermato che, nel tempo, due dosi di vaccino non offrono una protezione sufficiente contro la variante Omicron, mentre la terza dose riporta gli anticorpi neutralizzanti a livelli sovrapponibili a quelli che si ottenevano con due dosi di vaccino contro la versione originaria del SARS-CoV-2.
Per quanto riguarda l’Italia, sostanzialmente in linea con questi risultati – ed altrettanto eloquenti – sono i dati riportati nell’ultimo, recentissimo report dell’ISS in merito all’efficacia della vaccinazione.
L’efficacia nel prevenire una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 è pari al:
• 64% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster;
• 63% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale;
• 52% tra i 91 e 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale;
• 42% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale
L’efficacia nel prevenire casi di malattia severa è pari al:
• 93% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster;
• 87% nei vaccinati con ciclo completo da 90 giorni o meno;
• 89% nei vaccinati con ciclo completo da 91 a 120 giorni;
• 83% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.
Il tasso di ospedalizzazione per la popolazione di età ≥ 12 anni, è per i non vaccinati:
• circa 9 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster;
• 4,5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni o meno;
• circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre 120 giorni.
Il tasso di ricovero in terapia intensiva per la popolazione di età ≥ 12 anni, risulta per i non vaccinati: • circa 20 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster;
• circa 8 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni o meno;
• 7,5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre 120 giorni.
Il tasso di decesso per la popolazione di età ≥ 12 anni, risulta per i non vaccinati:
• circa 19 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster;
• circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni o meno;
• oltre 5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre 120 giorni.
In sintesi, il completamento del ciclo vaccinale (soprattutto nei primi mesi) e le dosi booster non solo riducono il rischio di contagio, ma sono ancor più efficaci nel ridurre il rischio di malattia grave – con ricovero in ospedale e in Terapia Intensiva – e di decesso; anche per questo motivo è fondamentale aderire alla campagna vaccinale e proteggere sé stessi e gli altri (familiari, amici, colleghi di lavoro, compagni di classe o di squadra, ecc.) sia per completare il ciclo primario, sia per le dosi di richiamo. Al riguardo, va sottolineato ancora una volta che anche nei più piccoli la vaccinazione è sicura ed efficace ed ha un duplice vantaggio: da un lato si proteggono i bambini e dall’altro si limita il rischio di trasmissione in ambito familiare e comunitario.

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