(Adnkronos) – “Il rinnovo per il 2022 degli impegni di Philip Morris Italia con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali relativi al sostegno nei confronti del settore del tabacco italiano rappresenta un’ottima notizia per i territori specializzati nella produzione di tabacco, come Campania, Umbria, Veneto e Toscana”. Lo dichiara Gennarino Masiello, presidente di Ont Italia e vicepresidente nazionale di Coldiretti, commentando l’intesa fra Mipaaf e Philip Morris Italia per la promozione della filiera tabacchicola italiana.
“Con la firma di oggi – spiega – si conferma la volontà di Pmi, ormai decennale, di investire risorse importanti nel nostro Paese e di proseguire l’azione in favore della prevedibilità e sostenibilità per i produttori di tabacco che rientrano negli accordi di filiera, strumenti ormai imprescindibili per garantire visione e futuro alle filiere produttive”.
“Lo scenario attuale, caratterizzato da forti tensioni geopolitiche e con una pandemia ancora non sotto controllo, determina importanti riflessi sui costi di produzione e incertezza sulle traiettorie strategiche delle imprese”, osserva Masiello che aggiunge: “Per questo, la possibilità per una parte della tabacchicoltura italiana di poter contare su accordi stabili, pluriennali, caratterizzati da una forte integrazione di filiera e da impegni importanti in termini di volumi di acquisti e servizi, deve essere accolta con grande favore, anche in considerazione delle difficoltà presenti sia a livello settoriale che per l’intera agricoltura italiana”.
“L’altra buona notizia di questi giorni – prosegue ancora il presidente di Ont Italia e vice presidente nazionale di Coldiretti – riguarda l’erogazione ai produttori agricoli del bonus economico da parte di Pmi con cui contribuire ad affrontare le criticità legate alla crescita dei costi di produzione nel 2021 e per supportare i processi di transizione digitale ed ecologica in quella parte di filiera che rientra nel perimetro degli accordi. L’auspicio è che l’intero settore del tabacco italiano, come pure altre produzioni agricole nazionali, possano sempre più essere organizzate nell’ambito di modelli relazionali stabili, integrati e in grado di migliorare la posizione competitiva degli agricoltori lungo la catena del valore”, conclude Masiello.