(Adnkronos) – “Ripensare la medicina di oggi serve in qualche maniera a indicare una strada su cui realizzare la medicina del futuro. E’ una medicina diversa da quella di ieri legata a una visione profondamente incentrata sul medico e non sulla persona e in cui il rapporto era sbilanciato a favore del medico. Oggi, invece, abbiamo la necessità di riprendere un ragionamento che realizzi realmente il compito che la Costituzione affida a noi medici, e cioè quella del rispetto dei diritti, tra cui non soltanto il diritto alla vita e il diritto alla salute, ma anche quello all’autodeterminazione che è un processo fondamentale”. Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in occasione dell’evento ‘La scienza impareggiabile: ripensare la medicina oggi’, un dibattito per riflettere intorno al libro ‘La scienza impareggiabile: medicina, medici, malati’ di Ivan Cavicchi, filosofo della medicina, docente di Logica e Filosofia della Scienza all’università di Tor Vergata di Roma (Castelvecchi Editore).
“Da qui emerge l’idea che la medicina sta attraversando una crisi d’identità – prosegue Anelli – e che vuole ritrovare una strada per essere ancora straordinariamente presente nel tessuto sociale della nostra comunità e dare un contributo essenziale, non soltanto sotto il profilo delle competenze ma anche sotto il profilo culturale ed etico. Dobbiamo ripensare il nostro modo di essere medici e di curare le persone, usare la relazione per conoscere il paziente e decidere con lui le cure necessarie”, sottolinea il presidente Fnomceo, che ha curato la prefazione del volume.
All’incontro, organizzato con il contributo non condizionato di Boiron, erano presenti Francesco Cognetti, presidente di Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), Maria Luisa Agneni, pneumologa e coordinatrice della Commissione Medicine non Convenzionali dell’Omceo di Roma, Maria Domenica Castellone, ricercatrice e medico, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, membro della Commissione Permanente Igiene Sanità e Silvia Nencioni, Presidente e Amministratrice delegata di Boiron Italia.
“La società è profondamente cambiata – ha ricordato Anelli – siamo passati da una medicina paternalistica, con il medico che ‘ordinava’ cosa assumere, ad un modello in cui il medico consiglia, decide con il cittadino, e questo è un passaggio fondamentale. Dobbiamo comprendere che la nostra visione della professione va modificata”.
Inoltre, in questa evoluzione non bisogna dimenticare l’influenza che ha il bias economico: “Oggi anche i giudici della Corte dei Conti sostengono che il medico non deve essere minimamente sottoposto a vincoli economici perché il suo unico interessa resta e rimane la salute del cittadino. Ma per dare una svolta alla nostra professione serve una legge. L’attività dei medici – insiste Anelli – non può essere legata al pareggio di bilancio, il diritto alla salute non può e non deve essere subordinato alle risorse disponibili. È chiaro che il governo deve saper bene allocare e amministrare le risorse per garantire il diritto alla salute, ma è necessaria una modifica della governance del sistema”.
C’è oggi la necessità che ogni medico aggiunga nel suo bagaglio formativo “una maggiore umanizzazione della medicina, obiettivo che si raggiunge non soltanto cambiando un sistema sanitario oggi profondamente legato all’aziendalizzazione, al raggiungimento degli obiettivi economici e al pareggio di bilancio, ma riprendendo anche e soprattutto le nozioni di carattere classico e formativo che danno una ragione dell’essere medico, che è una ricerca della propria identità legata alla nostra Costituzione” conclude Anelli.