Un periodo complesso quello internazionale anche per il settore alimentare, tra aumento del costo delle materie prime e dell’energia, che spinge le aziende verso la ricerca di autosufficienza. “Questa fase la viviamo giorno dopo giorno. E’ impossibile oggi prevedere a poche settimane in realtà – ha ammesso D’Angeli -. Però la guardiamo con fiducia, con attenzione. Ad esempio abbiamo deciso di ampliare l’impianto di biomasse e quindi di essere completamente indipendenti”.
La sfida per la cooperativa imolese è quella di coinvolgere i soci allevatori secondo un modello di gestione partecipata al fine di valorizzare il territorio. “Amare il territorio, portare dentro l’azienda giovani risorse, l’università. Costruire insieme porta a valorizzare il territorio”, questa la ricetta secondo il direttore generale.
Il mercato è in costante mutamento e il Made in Italy deve continuare a rispondere investendo su prodotti di qualità. “Qui al Cibus presentiamo il salame senza conservanti che nasce grazie a una filiera Clai dai campi fino alla produzione finale”, ha spiegato D’Angeli. “Credo che con la qualità il made in Italy abbia tantissime possibilità”.
Fondamentale all’interno del processo produttivo, la “componente umana”, ha aggiunto. Tra le componenti umane indispensabili, secondo D’Angeli, ci sono l’attenzione e la flessibilità. Soltanto in questo modo è possibile adeguarsi tempestivamente alle nuove esigenze del mercato e assecondarne l’andamento con proposte ad hoc. “I nostri maestri salumieri – ha detto il direttore generale – hanno ormai raggiunto un livello di expertise che si tramanda e si arricchisce di generazione in generazione”.
– foto ufficio stampa Clai –
(ITALPRESS).