(Adnkronos) – “Stiamo parlando di materie delicate e complesse che non possono essere utilizzate per posizionamenti politici”. Enrico Borghi, responsabile Sicurezza della segreteria di Enrico Letta, risponde così all’Adnkronos sulle polemiche scoppiate nella maggioranza, da parte di M5S e Lega, sulle parole di ieri durante un’audizione in Parlamento del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.
Borghi, come valuta queste polemiche? “Io dico solo che all’audizione di ieri c’ero, a differenza di altri, e credo che chi, legittimamente, pone il tema delle presenza del presidente del Consiglio e del ministro della Difesa in Parlamento, farebbe bene ad essere presente nelle sedi competenti così si eviterebbero corto circuiti istituzionali e comunicativi”.
Ieri i 5 Stelle non erano presenti? “In aula non li ho visti, magari erano collegati da remoto. Posso dire però che a chi era presente ieri all’audizione del ministro, le parole di Guerini sono risultate chiare e prive di fraintesi. Tanto che ieri nessuno ha preso la parola per chiedere chiarimenti. Parole, aggiungo, pienamente rispettose del Parlamento visto che Guerini ha detto che il governo farà ciò che il Parlamento ritiene di fare ed ha precisato che non sono cambiati i termini dell’impostazione già votata dal Parlamento a marzo a larghissima maggioranza”.
Eppure Conte ed anche Salvini continuano a chiedere chiarimenti se quell’impostazione sia cambiata o meno. Polemiche pretestuose? “Da parte nostra certamente noi facciamo appello alla gravità del momento e crediamo che materie così delicate e complesse debbano trovare convergenza e unità tra le forze politica e non possono essere utilizzate per posizionamenti politici. Si tratta di questioni troppo importanti per essere piegate a interessi di parte”.
Oggi Conte parla di una possibile mozione, si potrebbe fare?” Sarà un tema che verrà affrontato in sede di conferenza dei capigruppo, sempre che venga proposto in quelle sedi…”. Intende dire che si tratta di posizionamenti da ‘campagna elettorale’? “Questo lo sta dicendo lei…”.
Quindi il premier Draghi e il ministro Guerini devono o no venire in Parlamento? “Noi non abbiamo paura del confronto e di stare nel merito. Se si ritiene di fare un percorso di dibattito, lo faremo e, come Pd, ribadiremo le nostre posizioni così come abbiamo fatto in queste settimane”.