(Adnkronos) – Il tam tam, nella metà dei casi, viaggia su Twitter. E più l’asticella dell’emotività si alza, più le fake news aumentano di numero e fanno presa. La pandemia? E’ la tempesta perfetta. Nel mirino dei falsificatori di notizie in questo periodo è finito più di un dispositivo medico. Le più bersagliate sono le mascherine: sono circa 7mila le notizie false o potenzialmente tali circolate sul web su questo argomento negli ultimi 2 anni, da marzo 2020 a marzo 2022. E se si considerano anche quelle sui tamponi (oltre 2mila), sui saturimetri, sui respiratori e i test sierologici, le fake news salgono quasi a quota 11mila (10.887). Se il 52% di queste notizie false viaggia attraverso un social, Twitter, i blog sono responsabili invece del 20% dei contenuti fake, mentre l’8% delle notizie non veritiere trova spazio sui siti online.
A tracciare il quadro è un’analisi realizzata da ‘Reputation Science’, presentata in occasione della terza edizione del Premio giornalistico Umberto Rosa voluto da Confindustria dispositivi medici e patrocinato dall’Ordine dei giornalisti. Ad aggiudicarsi il riconoscimento Alma Maria Grandin (Tg1), Vera Michela Martinella (Corriere della Sera Salute) e Giuditta Mosca (Business Insider). “I 2 ultimi anni sono stati un banco di prova per tanti settori, compreso quello dell’informazione. La forte emotività scatenata dalla paura e amplificata dalle necessarie restrizioni ha portato al proliferare di notizie false che, se sempre dannose, quando riguardano la salute rischiano di essere letali”, ha osservato Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici.
L’indagine ha esaminato le conversazioni in Rete tentando di mappare la diffusione di fake news in merito ai dispositivi medici maggiormente usati durante la pandemia di Covid-19. La ricerca si è focalizzata su cinque dispositivi: mascherine, tamponi, test sierologici, respiratori e saturimetri. “Dall’analisi emerge con chiarezza come la diffusione di fake news sia legata a momenti di forte emotività – ha commentato Andrea Barchiesi, co-founder & Ceo Reputation Science – Il proliferare di queste notizie false coincide in maniera speculare con l’aumento dei decessi, segno di diretta proporzionalità tra infodemia ed emotività. I dispositivi medici su cui si sono sviluppate più fake news a livello volumetrico sono state le mascherine, seguite dai tamponi, i dispositivi su cui gli utenti hanno dibattuto di più e per più tempo. La presenza di account social e siti di natura complottista e negazionista ha reso ancor più critico lo scenario”.
Da quando sono entrate nella nostra quotidianità a marzo 2020, le mascherine sono finite al centro di fake news riguardanti la presunta pericolosità per la salute, probabili cause di ipossia e ipercapnia nonché candidosi, riduzione di ossigeno e tumori. Le teorie più spinte, ma meno diffuse, raccontano di nanoparticelle che si interfacciano con le frequenze del 5G. La maggior parte dei contenuti fake o potenzialmente fake si concentra tra Twitter (54,7%) e Blog (31,4%). Le fake news sulle mascherine sono quelle che hanno registrato più interazioni sul web.
Le notizie false riguardanti i tamponi, invece, si sviluppano lungo due direttrici: se da un lato questi test sono accusati di contenere veleno in grado di causare cancro o danni al cervello, dall’altro li si accusa di poca affidabilità e additandoli come responsabili del conteggio alterato dei casi. La maggior parte dei contenuti fake o potenzialmente fake si concentra per il 75% sui social. Il restante 25% si divide tra blog e siti online. Sui test sierologici, i picchi di attenzione si registrano nella prima fase della pandemia. Le fake news si basano sull’incertezza dei test sierologici giudicati poco affidabili. La maggior parte dei contenuti fake o potenzialmente fake si concentra per l’83% all’interno di blog, social e forum.
I respiratori sono stati fortemente necessari nella prima fase dell’epidemia e infatti le conversazioni in Rete relative a questo importante dispositivo medico si concentrano tra marzo a giugno 2020. Tra le dichiarazioni più forti, quelle che vedono la ventilazione forzata come foriera di danni bariatrici. La maggior parte dei contenuti fake o potenzialmente fake si concentra tra i blog (35,3%), Twitter (26,1%) e i forum (14,3%). Il turno dei saturimetri arriva con il rialzo dei contagi, e infatti questi strumenti generano il maggior numero di conversazioni a novembre 2020, seconda ondata Covid. A causare incertezza generando poi il proliferare di fake news, sono i sequestri di dispositivi medici non a norma da parte della Guardia di finanza. Oltre il 44% dei contenuti potenzialmente fake sui saturimetri si concentra all’interno dei blog.