MANTOVA – E’ dedicata alla misteriosa figura di San Longino, soldato, santo e martire che, come recita l’iscrizione sulla tomba in S. Andrea “percosse con la lancia il costato di Cristo”, e portò a Mantova grumi di terra insanguinata del Golgota, la lanterna collocata dalla Compagnia del Preziosissimo sangue nella cripta di Sant’Andrea, sull’altare cassaforte che custodisce i Sacri Vasi.
Domani mattina alle 10 si terranno la benedizione della lanterna e la messa per i fedeli, concelebrata dall’assistente ecclesiastico della Compagnia, don Renato Zenezini, e dal rettore della Basilica, don Renato Pavesi.
Riprende vita, in questo modo, una tradizione che risale ai tempi di Matilde di Canossa. L’idea è nata in condivisione tra il priore Giorgio Saggiani, prossimo a concludere con un gesto significativo il suo terzo mandato, e don Renato Pavesi.
La lucerna – una terracotta commissionata allo scultore Andrea Iori – reca l’immagine del Cristo, Sant’Andrea, San Longino e i Sacri Vasi. All’interno saranno collocate reliquie provenienti dal tesoro della concattedrale: tra queste, anche una attribuita proprio al martire originario della Cappadocia.
Si consolidano dunque i vincoli tra la concattedrale di Mantova e la Compagnia del Preziosissimo Sangue, ricostituita nel 2010 come associazione laicale della diocesi su decreto del vescovo Busti. In occasione del decennale del 2020 la confraternita (che già la scorsa estate ha sottoscritto una donazione di 30 sedie per i fedeli della basilica) si impegnerà per il restauro del prezioso armadio seicentesco con l’effigie dei Sacri Vasi, già appartenente alla Compagnia, collocato nella sagrestia retrostante la Cappella dell’Immacolata. Adornata dalla bellissima ancòna del Viani, la sagrestia fu a lungo sede della Compagnia, della quale già si hanno notizie ai tempi di Bonifacio di Canossa, padre della Grancontessa Matilde.