MANTOVA Ci sono pochi dischi destinati a restare nella memoria della storia della musica e uno di questi è senz’altro Selling England by the Pound, icona della miglior produzione dei Genesis datato 1973 le cui note ieri sera sono tornata a riecheggiare in Piazza Sordello nella seconda parte del concerto di Steve Hackett, chitarrista della celebre band prima capeggiata da Peter Gabriel e poi da Phil Collins, che ha letteralmente incantato il pubblico riproponendo quei brani dalle atmosfere raffinate e con quei testi e quella musica baroccheggiante tipica della produzione del gruppo britannico.
La platea gremitissima di Piazza Sordello è composta in grande maggioranza da ultracinquantenni che si lasciano trascinare dalle melodie che arrivano dal palco e che li riportano agli anni dell’adolescenza, perché il vinile di Selling England by the Pound non poteva mancare nella collezione di Lp di chi era un ragazzo quando l’album uscì ma anche di chi, all’epoca era solo un bambino, e il disco lo acquistò qualche anno più tardi. Ecco allora in quella cascata di musica travolgente brani indimenticabili quali Dancing with the Moonlit Knight, Cinema Show Firth of Fifth, e ovviamente la celeberrima I Know What I Like.
Nella prima parte del concerto, Hackett affiancato da un gruppo di validi musicisti, ha riproposto alcuni dei brani più famosi della sua carriera da solista, su tutti Spectral mornings, il suo secondo album post-Genesis, di cui quest’anno si festeggia il 40esimo anniversario dell’uscita. Un concerto davvero di grande fascino e con un equilibrio praticamente perfetto quello dunque di Steve Hackett che ha chiuso la rassegna estiva nella piazza gonzaghesca, regalando autentici gioielli musicali che a distanza di 40 anni continuano a lasciare senza parole