“Mantenere l’ora legale tutto l’anno e sì alla settimana corta a scuola”. In questi tempi difficili di crisi energetica e rincari stellari in bolletta, “l’invito è a percorrere queste due strade che coniugano vantaggi per il benessere dei piccoli e aiutano i risparmi sull’energia”. Parola di Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta, che già nei giorni scorsi aveva espresso stupore sul fatto che il nodo ora legale non fosse al centro del dibattito pre-elettorale.
“Sono in disaccordo poi sul fatto di non aver chiuso le scuole il sabato – spiega all’Adnkronos Salute – in quanto ci sarebbe stato un risparmio energetico indubbio, senza danni per gli alunni. La socializzazione, la scuola in presenza, la frequenza del gruppo di coetanei sono aspetti che non vengono alterati, in quanto assicurati per 5 giorni, mentre si sarebbe privilegiato un giorno in più in famiglia. Il sabato ormai da decenni è un giorno in cui molti genitori, almeno uno, non lavorano, classicamente è dedicato alla visita ai nonni, che spesso accudiscono i nipoti quando i genitori lavorano”. La settimana corta si configura dunque anche come “un’occasione per potenziare il rapporto familiare a tutti i livelli, con un notevole risparmio energetico”. Proprio per privilegiare i momenti in famiglia “non si dovrebbero dare i compiti a casa nel fine settimana”, aggiunge, “indicazione che è oggi quasi totalmente disattesa”.
Per quanto riguarda invece l’ora legale, per Farnetani “il 30 ottobre le lancette dell’orologio dovrebbero restare al loro posto”. In primo luogo “per una questione di salute dei più piccoli. Ma non solo”. L’argomento, evidenzia il pediatra, “dovrebbe essere preso in considerazione proprio adesso, in piena crisi energetica, quando si stanno per valutare tutte le opzioni e possibilità di risparmio energetico e riduzione delle bollette. In questi 7 mesi in cui in Italia c’è stata l’ora legale si sono risparmiati circa 200 milioni di euro, conteggi fatti a marzo, ma oggi con l’impennata delle tariffe il risparmio sarà ancora superiore. Questo è un motivo in più perché si possa mantenere l’ora legale per tutto l’anno”.
Il dibattito, continua Farnetani, “va avanti da anni. Io sono stato uno dei primi a proporre il mantenimento dell’ora legale partendo da una motivazione legata alla salute. Innanzitutto si sa che lo spostamento dei ritmi della giornata, in particolare il momento dell’addormentamento e del risveglio determinano uno stress per l’organismo con necessità di adattamento. E questo determina sintomi in un’ampia fascia di popolazione. Mantenere l’ora legale tutto l’anno sarebbe un modo per evitare questi disturbi all’organismo e favorire la salute. Secondo motivo è che, soprattutto durante l’inverno, un’ora di luce in più permette di stare maggiormente all’aria aperta, incontrare persone, fare attività fisica e combattere pertanto la sedentarietà e il sovrappeso e l’obesità”.
Questa ora di luce in più, prosegue Farnetani, “è particolarmente utile per gli alunni, che spesso nelle prime ore del pomeriggio devono svolgere i compiti assegnati a casa o, restare in classe per chi frequenta il tempo pieno. Oltre a tutti questi vantaggi c’è il notevole risparmio energetico e abbattimento dei costi”. Alla luce di queste argomentazioni, incalza, “mi meraviglio che il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno non sia stato dibattuto a livello di campagna elettorale. Sono anni che se ne parla anche a livello europeo, anche se l’Unione ha lasciato la scelta e la decisione ai singoli Stati.
Il pediatra precisa in ogni caso che il punto di partenza della sua proposta resta quello della salute e dell’esigenza di “rispettare i ritmi circadiani dell’organismo”. Alterare questi ritmi e costringere il corpo ad adattarsi nei bimbi può determinare “disturbi del sonno che si riflettono in alterazioni dell’umore”, conclude.