Gas, “Italia non ricattabile: attacco Mosca arma spuntata”

(Adnkronos) – “No comment”. Il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos, si trincera dietro il silenzio: “A questi attacchi preferisco non rispondere”, dice, tentando di lasciarsi alle spalle l’attacco frontale arrivato da Mosca a poche ore dalla pubblicazione del suo ‘piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale’. Un documento, quello a cui il responsabile del Mite lavora a testa bassa da mesi, tacciato dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, come un’imposizione di Bruxelles e Washington, ma che – la stilettata – avrà il solo risultato di far soffrire gli italiani.  

Eppure nel governo forte è la convinzione che l”offensiva’ sferrata in queste ore da Mosca sia una prova di debolezza, “non a caso – il ragionamento che rimbalza in queste ore tra i ministri più coinvolti nel dossier – l’unico titolare dell’Energia attaccato finora è quello italiano, perché Roma si è mossa per tempo, al lavoro sin da subito per diversificare il più possibile, facendo scendere la dipendenza dal gas di Mosca dal 40 al 18% in una manciata di settimane”. 

Questo ha reso l’Italia meno ricattabile: “il Cremlino sa bene di avere le armi spuntate contro Roma, che ha avuto la capacità di sostituire in buona parte il suo gas”. Sullo sfondo c’è anche la battaglia sul price cap, che il governo italiano porta avanti da marzo scorso -apripista in Europa- e che appare ora davvero a portata di mano. “Due motivi più che validi per acuire il nervosismo di Mosca e mettere il lavoro di Cingolani nel mirino”, osservano le stesse fonti.  

(Adnkronos)