Striscioni contro il polo logistico di Adidas a Mantova

MANTOVA – Nella notte attivisti della Boje hanno affisso alcuni striscioni nella zona industriale e sulle tangenziali che portano verso il lavoro i mantovani.

“Oggi è sciopero generale dei sindacati di base  – viene spiegato in un lungo comunicato della Boje – ed è prioritario per noi, da Mantova, dare la solidarietà alle 240 famiglie dei lavoratori del polo logistico Adidas a Piacenza.

La multinazionale sportiva infatti arriverà a Mantova dopo che lascerà nel 2024 a casa i dipendenti della cooperativa DI.FAR.CO. che lavora per loro a Piacenza.

Lo spostamento potrebbe essere spiegato dalle frequenti lotte sindacali che hanno attraversato il polo logistico di Piacenza: è così difficile per delle società multimiliardarie registrate in Borsa rispettare i contratti nazionali e i più banali diritti del lavoro.

Il polo logistico Adidas si presenta a Mantova con slogan del grande nome che arriva nella piccola città di provincia: lavoro, green e futuro. La realtà è che siamo un territorio che deve ancora fare i conti con le bonifiche da attivare nelle ex aree industriali e già vede impermeabilizzare con capannoni e cemento altri pezzi di suolo.

La progressiva espansione del polo logistico di Valdaro confina con le aree umide della riserva naturale della Vallazza e nell’ultima estate anche i negazionisti del cambiamento climatico hanno potuto vedere come Mantova non fosse per nulla coperta dal rischio di siccità. Adidas si presenta con capannoni fino a 24 metri di altezza, che attireranno decina di migliaia di camion autoarticolati all’anno, peggiorando ulteriormente la qualità dell’area.

Non c’è infatti alcun principio di bene collettivo dietro a questa ipotesi occupazionale. I sindaci vogliono il bene delle multinazionali, che passano da una provincia all’altra del nord Italia devastando il territorio, senza porre delle compensazioni sociali come il potenziamento del trasporto pubblico e su rotaia per ridurre la CO.

Oltre ad Adidas nel polo logistico di Mantova aprirà il colosso del petfood AffinityCare con altri 150mila mq di capannoni e la promessa di 200 posti di lavoro, usati  dall’amministrazione comunale per giustificare ogni nuovo progetto immobiliare (come la cementificazione dell’ex Lago Paiolo) in cui il diritto alla casa sarà erogato dall’accordo tra agenzie immobiliari e gruppi logistici multinazionali.

Confindustria ha partecipato ai toni festanti per la nuova economia della logistica mantovana organizzando le gite con le/gli student3 di un paio di istituti tecnico-professionali presso il sito di Valdaro.

Questo episodio, oltre a preoccupare per la piega aziendalista della scuola pubblica italiana, pone dei forti dubbi su quale futuro lavoro pensano di dare ai giovani del territorio: il lavoro nella logistica non porta a carriere molto durature e se la competizione aumenta, alcune aziende chiudono come la STI che a fine ottobre ha abbandonato un capannone da 63mila mq.”

Segue poi un altro comunucato congiunto tra gli attivisti di Mantova e Piacenza in cui emerge la preoccupazione per l’aspetto legato alla salute dei cittadini

“Mantova con Piacenza condivide il triste primato nei tumori alle vie respiratorie e ai tessuti molli, come tante zone della pianura padana devastate da una corsa all’industria e alla produzione agricola massificata che non tiene conto del diritto alla salute.

La nuova soluzione occupazionale per i nostri territori è da più di dieci anni la costruzione di immensi poli logistici.

È in fase di realizzazione un nuovo maxi stabilimento che servirà la logistica di Adidas. Si stima che tra i 10 e i 20 autoarticolati giornalieri arriveranno nella città Virgiliana, peggiorando ulteriormente la qualità dell’aria nonostante la patina Green che la giunta PD sta provando a dare a questa operazione.

130mila mq con capannoni fino a 24 m di altezza, una capacità massima di 375mila pacchi al giorno e di 84 milioni di pezzi nel solo 2024, 20 km di nastri trasportatori, 675 unità di movimentazione automatizzate (shuttle) e 400mila contenitori di plastica per lo stoccaggio:  questi gli inquietanti numeri del nuovo magazzino, ben distanti dal concetto di sviluppo sostenibile.

Ma non saranno solo i mantovani ad essere colpiti: a Piacenza la CGIL ha sottoscritto un accordo con DI.FAR.CO (società che gestisce la logistica per conto di ADIDAS) per chiudere il magazzino attualmente funzionante. 240 famiglie sanno di avere un lavoro a scadenza nel 2024, a causa degli interessi di una multinazionale che passa da una provincia all’altra in cerca del minor costo del lavoro.

I distretti logistici sparsi in giro per il mondo ci mostrano che in questo settore non c’è un’alternativa green all’industria e nemmeno una risposta in termini di offerta di lavori stabili e qualificati.

Dobbiamo unire l’esigenza di un lavoro dignitoso al diritto alla salute chiedendo lo stop alla costruzione dell’eco-mostro Adidas a Mantova e il mantenimento dei 240 posti di lavoro a Mantova. 

La soluzione green non è certo quella di moltiplicare poli logistici usa e getta in tutte le province deindustrializzate del nord Italia, ma convertire il polo piacentino su rotaia e potenziare il trasporto pubblico ferroviario in tutta la pianura padana. 

Basta con le frottole sull’occupazione: la logistica porta solo a salari da fame e sfruttamento (come nel magazzino di Piacenza) e ad una devastazione del suolo (elemento vivo e fondamentale contro siccità e dissesti idrogeologici) che non si può recuperare se non in migliaia d’anni.

Venerdì 2 dicembre i S.I. COBAS, la sigla sindacale più presente nella logistica, ha indetto una giornata di sciopero nazionale per il rialzo dei salari e  la devastazione ambientale: anche a Mantova nella giornata compariranno striscioni di solidarietà ai lavoratori del magazzino Adidas di Piacenza che reclamano continuità occupazionale e riconversione ecologica e contro l’ennesima cementificazione del territorio e l’allargamento del polo logistico mantovano.

S.I. COBAS  – Piacenza

Spazio Sociale La Boje! – Mantova ”

 

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