(Adnkronos) – “Questa del rischio dell’arrivo delle proteste degli anarchici a Sanremo è una cosa seria. Ma io sono fiducioso. Credo che il festival abbia i suoi anticorpi. L’organizzazione e la sicurezza è una macchina complessa ma molto rodata”. Parola di Pippo Baudo, che con l’Adnkronos commenta le cronache di un’allerta anarchici sul festival, con i dispositivi di sicurezza rinforzati nel timore che le proteste per il caso Cospito possano spostarsi nella città dei fiori in cerca dei riflettori del festival.
“Il festival ne ha viste tante nei suoi 73 anni di storia”, dice il decano dei conduttori del festival che in più di un’occasione ha dovuto fronteggiare le incursioni dell’attualità nella kermesse canora. “Quello che ricordo come il momento di maggiore tensione è sicuramente la protesta dei metalmeccanici del 1984”. Nell’edizione 1984, con lo stabilimento genovese Italsider di Cornigliano a rischio chiusura, duemila operai ‘sbarcarono’ a Sanremo da vagoni speciali in coda al treno Roma-Ventimiglia, pullman e colonne di auto. Dopo aver scandito slogan in elmetto giallo davanti a un imponente cordone di polizia, si erano presentati davanti all’Ariston. Per contenere la tensione alle stelle, Baudo andò a incontrarli e condusse una delegazione di sei rappresentanti sul palco, guidati da Claudio Peirassi, per leggere un documento. “Per fortuna andò tutto bene. Ma la decisione non fu facile da prendere. Le responsabilità in gioco era tante”, commenta oggi Baudo.