Rabbia e rassegnazione: lo stallo del cantiere per il ponte di San Benedetto scatena le reazioni dei Sindaci e del Comitato

Il ponte che divide

BASSO MANTOVANO – Delusione. Rabbia. Rassegnazione. Sono le più varie ma tutte all’insegna dello stupore le reazioni in seguito all’incontro di questa mattina in Provincia sull’avanzamento dei lavori del ponte di San Benedetto Po.

Il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli
Il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli

«Trovare un’intesa con la Toto entro gli inizi di marzo per concludere quanto prima i lavori in alveo e in golena avendo sempre ben presenti le esigenze e le aspettative del territorio. E’ questo l’obiettivo primario a cui stiamo lavorando come Provincia per risolvere e superare la fase di stallo in cui si trova il cantiere per il nuovo ponte. Credo ci possano essere le condizioni per un compromesso tra le richieste avanzate dall’impresa e le esigenze dell’Amministrazione provinciale». Queste le dichiarazioni del presidente dell’ente di Palazzo di Bagno, Beniamino Morselli, che ha aggiunto: «Speravamo in un ritmo di lavoro più sostenuto e celere vista la regolarità dei nostri pagamenti ma così non è stato. Ma non solo volevamo, e vorremmo ancora, affidare i lavori del viadotto in golena alla stessa impresa perché la riteniamo la soluzione più logica e funzionale per tutta una serie di motivi. Per questo a fine dicembre abbiamo presentato un progetto esecutivo chiedendo alla ditta l’accettazione dello stesso. Da quel momento è iniziato un confronto tra l’ente e l’azienda. Questo percorso che stiamo cercando di seguire – ha aggiunto Morselli – è stato condiviso con tutti i Sindaci dell’area del Basso Mantovano e Destra Secchia nonché con i rappresentanti delle categorie economiche. Certo, tra le opzioni che potrebbero presentarsi vi è anche quella del fallimento delle trattative, sino ad arrivare alla rescissione del contratto, che sarebbe per la Provincia una sorta di ultima spiaggia a cui non si vorrebbe arrivare perché produrrebbe effetti negativi per tutti».

Il Sindaco di San Benedetto Po, Roberto Lasagna

«La situazione è molto complicata – commenta il Sindaco di San Benedetto Po, Roberto Lasagna. – I tempi si allungano ma, di fatto, confidiamo ancora una volta che si possa raggiungere un accordo, anche perchè ormai ci siamo abituati a sentir parlare di slittamento dei tempi… Purtroppo resta il fatto che il tavolo aperto con il territorio è sempre stato informato delle evoluzioni del progetto ma i suoi suggerimenti non sono mai stati ascoltati. Le incertezze sono tante; ci auguriamo almeno che la ditta non apra un contenzioso, altrimenti il ponte rischiamo di vederlo fra dieci anni…».

Il Sindaco di Bagnolo San Vito, Roberto Penna

Cautamente positivo il primo cittadino di Bagnolo San Vito, Roberto Penna: «Alla fine di febbraio è prevista la firma del contratto tra la Toto e la Provincia, che concede in questo modo alla ditta una proroga di sei mesi e la consegna dei lavori anzichè al 30 di giugno, il 31 dicembre, mantenendo fissa la chiusura di tre mesi. Se questo ci garantisce di avere il ponte a fine anno, facciamo buon viso a cattivo gioco e aspettiamo. Questa è una partita a scacchi, ma io cerco di essere ottimista…».

Tutt’altro che ottimista, invece, il Comitato per il Ponte, presieduto da Sandro Cavazzoli: «Avevamo chiesto di partecipare alla riunione con i sindaci, visto che rappresentiamo 3000 persone e 1700 adesioni sulla nostra pagina Facebook, ma la Provincia ha ritenuto “inopportuna” la nostra presenza. Ora la domanda è: perchè tutto questo mistero? Ma soprattutto: qualcuno ci spiega perchè gli operai sono andati via dal cantiere? Dove sono? Dobbiamo presentare un esposto in Magistratura per capire cosa sta succedendo? Quel che è certo – conclude il Presidente del Comitato – è che si sta facendo una danno enorme al territorio».

Domani, intanto, è previsto l’incontro tra la Provincia e la Toto.

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