Esperti: “In Tv poca educazione su dieta sana, bene stop marketing snack”

(Adnkronos) – “Nei programmi di prevenzione finalizzati a combattere obesità e sovrappeso dei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, uno strumento fondamentale risulta essere l’educazione ad una dieta sana, ma ad oggi, uno dei mezzi di comunicazione di massa come la televisione, purtroppo, risulta essere molto diseducativo”. Così all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, e per l’aspetto nutrizionale la biologa nutrizionista Dominga Maio, che intervengono sulla proposta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di proteggere i bambini dal marketing che promuove cibi e bevande analcoliche non salutari. 

“Se frutta e verdura venissero pubblicizzate durante i programmi per bambini come si fa per merendine e snack salati, verrebbe incentivato il loro consumo – suggeriscono gli esperti – in quanto i bambini, non avendo ancora sviluppato gli strumenti necessari per un’analisi critica, vedrebbero nei colori della frutta e nelle forme differenti e a volte bizzarre degli ortaggi nuove opzioni di scelta e potrebbero sviluppare maggiore consapevolezza verso prodotti naturali”. 

Secondo Minelli, “la scelta di elaborare una serie di criteri nutrizionali per determinare se i prodotti alimentari siano adatti per essere commercializzati in favore di bambini e adolescenti è di sicuro un ottimo sistema per escludere dal mercato alimenti non salubri, sicuramente in grado di alterare tra l’altro i meccanismi del corretto assorbimento intestinale dei nutrienti, ma non meno importante è il ruolo della famiglia che stabilisce le regole alimentari ed è il punto di riferimento dei bambini”. Per adottare una dieta sana e sostenibile, i genitori dovrebbero raggiungere una maggiore consapevolezza delle ricadute che le scelte alimentari possono avere sulla salute dei propri figli e sull’ambiente, mirando ad aumentare il consumo di cereali integrali, frutta, verdura, legumi, e frutta oleosa; limitare il consumo di alimenti e bevande ricchi di zuccheri, grassi saturi e/o sale; scegliere alimenti diversificati e tradizionali, per sostenere la biodiversità locale; riscoprire gli alimenti locali e di stagione, i loro valori nutrizionali e le tecniche di cottura e conservazione.  

Fortunatamente, è molto semplice trovare delle alternative alle merendine di produzione industriale. “L’utilizzo di ingredienti sani, magari anche a chilometro zero, fa sì che si producano prodotti dolciari degni sostituti di merendine industriali, con cui fare felici i più piccoli senza pesare sul loro benessere. Grazie a queste soluzioni – osserva Maio – è infatti possibile controllare con più facilità la quantità di zucchero nelle preparazioni, offrendo così torte o biscotti meno calorici senza alterarne il gusto, senza additivi, conservanti e coloranti dannosi per la loro salute, evitando anche di produrre rifiuti legati al packaging. Tra l’altro, per fare questi prodotti potremmo anche fare aiutare dai più piccoli, stimolando così la loro fantasia e creatività”. 

“Per un’adeguata crescita dei bambini, è poi fondamentale dare la possibilità di conoscere e assaporare la frutta e la verdura, proponendo loro delle macedonie, degli estratti, dei succhi o granite fatte in casa, in modo che siano sempre più appetibili, visto che la maggior parte di questi alimenti spesso non sono visti di buon occhio dai piccoli”, continua la nutrizionista.  

“Quando i bambini desiderano alimenti particolarmente dolci, è decisamente meglio offrire un pezzo di cioccolato, magari fondente di alta qualità, che una merendina farcita. Lo stesso vale per le confetture, magari prodotte in casa con ridotte quantità di zuccheri aggiunti”, conclude Maio.  

(Adnkronos)