La Cassazione ha condannato a 17 anni e 8 mesi Ciro Russo, l’uomo che il 12 marzo del 2019 tentò di uccidere l’ex moglie Maria Antonietta Rositani, dandole fuoco. I giudici della prima sezione penale della Suprema Corte hanno riconosciuto la responsabilità penale riducendo di un anno la pena inflitta in Appello per l’uomo che, dopo essere evaso dai domiciliari che stava scontando nel Napoletano per maltrattamenti in famiglia, aveva raggiunto Reggio Calabria e dopo aver speronato l’auto della donna le versò addosso benzina e le diede fuoco. Dopo l’aggressione Maria Antonietta Rositani ha trascorso 20 mesi in ospedale, tra terapia intensiva, duecento interventi chirurgici e cure che continuano ancora ora per le ustioni riportate.
“Se dobbiamo parlare di giustizia quest’uomo e tutti gli uomini che si macchiano di un delitto così mostruoso non dovrebbero potersi avvalere di un rito abbreviato. Sono viva per miracolo ma tante donne come me non ce l’hanno fatta”, dice all’Adnkronos Maria Antonietta Rositani che ha atteso la sentenza in Cassazione con i suoi legali, gli avvocati Alessandro Elia e Massimiliano Santaiti, e con le associazioni ‘Insieme a Marianna’ e Udi parti civili nel processo. “Non posso essere tranquilla neanche dopo questa condanna. Quello che ho vissuto – sottolinea – non dovrebbe viverlo nessuno e per questo mi batterò sempre contro la violenza sulle donne”.