Due patteggiamenti e un rinvio a giudizio per la morte di Nunzia Colurciello, la giovane di 24 anni di origini napoletane ma che abitava a San Biagio e che morì per un’overdose all’alba del 20 ottobre 2018, a casa di un’amica a Guastalla, dopo una notte passata in discoteca a Modena.
Tre gli imputati comparsi oggi davanti al gip in tribunale a Reggio Emilia, tutti a processo con l’accusa di morte come conseguenza di altro delitto, e dunque spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Guido Bernardi, 52enne di Gazzuolo e Alessandro Colombini, 43enne di Castel d’Ario che hanno chiesto e ottenuto di patteggiare rispettivamente due anni di lavoro di pubblicità utilità e tre anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione.
La terza imputata è la 47enne di Guastalla amica di Nunzia che non ha chiesto riti alternativi ed è stata rinviata a giudizio. Secondo le indagini degli inquirenti la 24enne era arrivata alla discoteca di Modena in compagnia dei due mantovani e sarebbero stati proprio questi a portare la giovane da uno spacciatore che le avrebbe venduto della cocaina. Uno degli uomini avrebbe ceduto a sua volta cocaina alle 24enne mentre la donna le avrebbe fornito delle dosi di Mdma. Una serie di somministrazioni e una reiterata assunzione di sostanze che provocarono la morte della giovane. L’autopsia aveva infatti accertato che la causa dell’arresto cardiaco era da addebitare a un micidiale cocktail di cocaina e droghe sintetiche assunto dalla ragazza. Relativamente ai patteggiamenti dei due uomini probabile che la difesa richieda l’affidamento in prova ai servizi sociali.