ROMA (ITALPRESS) – “Ford ha sposato pienamente la roadmap stabilita per la transizione green. In Europa siamo stati tra quelli che non solo hanno firmato, ma hanno anche sollecitato l’Unione affinchè, una volta stabilita la data oltre la quale non si potesse commercializzare il motore termico, si attivasse affinchè gli Stati mettessero in piedi gli investimenti in infrastrutture”. Lo afferma Marco Alù, direttore delle Relazioni esterne di Ford Italia, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“La componente di vendite di vetture elettriche in Italia rispetto alla media europea è molto bassa. In Europa la vendita di vetture elettriche si attesta sul 15% dell’immatricolato, noi siamo al 3,5% quindi siamo marginali. La rete di ricarica in questo momento paradossalmente è adeguata, ma non è una bella notizia”, spiega Alù. Sulla transizione “per molti versi la posizione che l’Italia ha assunto su questo tema – prosegue – è un pò di retroguardia, rischia di farci rimanere indietro in tema di investimenti che le aziende fanno e faranno per installare le capacità produttive che servono a produrre vetture e componenti elettriche. Il processo è iniziato ed è ineluttabile, cercare di fermarlo rischia di lasciare indietro l’Italia”.
“La battaglia sui biocarburanti e sugli e-fuel sembra quasi mirare a preservare invece che guardare avanti, mentre credo che l’Italia abbia bisogno di guardare avanti e avere un atteggiamento più apero, perchè aprendosi forse a qualcuno verrà voglia di investire in Italia per produrre vetture elettriche”, aggiunge Alù.
Sul costo delle vetture elettriche evidenzia che “c’è un problema più largo di accessibilità al prodotto autovettura, qui siamo agli albori di una tecnologia che però stanno per trasformarsi in realtà molto velocemente, perchè la quantità di prodotti in arrivo già a prezzi comparabili con le vetture termiche è enorme. Azzardo: fra 24-36 mesi il mercato italiano, come quello europeo, sarà pieno di vetture elettriche sotto i 30 mila euro ed è la fascia dove oggi si vendono la maggior parte delle vetture termiche”.
Alù, inoltre, parla dello stabilimento Ford di Colonia, “la fabbrica dove storicamente abbiamo sempre costruito la Fiesta che è stata la vettura best seller di Ford in Europa per decenni. Lo stabilimento ora viene riconvertito e trasformato nel primo impianto Ford a livello mondiale completamente ecosostenibile nel quale produrremo le prime due vetture di volume elettriche”.
“La transizione elettrica porta spesso un appiattimento dal punto di vista delle emozioni perchè queste vetture sono ipertecnologiche, e risvegliare le emozioni con dei brand come Mustang o come Bronco in qualche maniera mantiene la caratteristica che l’autovettura Ford ha sempre avuto”, spiega Alù.
“Quest’anno abbiamo annunciato un accordo con Red Bull, per cui nel 2026 torneremo in Formula 1. Si avvia una fase nuova composta da motori termici alimentati da e-fuel e da propulsori elettrici, secondo noi c’è lo spazio per mantenere passione, performance e sperimentazione”, conclude il manager.
“La componente di vendite di vetture elettriche in Italia rispetto alla media europea è molto bassa. In Europa la vendita di vetture elettriche si attesta sul 15% dell’immatricolato, noi siamo al 3,5% quindi siamo marginali. La rete di ricarica in questo momento paradossalmente è adeguata, ma non è una bella notizia”, spiega Alù. Sulla transizione “per molti versi la posizione che l’Italia ha assunto su questo tema – prosegue – è un pò di retroguardia, rischia di farci rimanere indietro in tema di investimenti che le aziende fanno e faranno per installare le capacità produttive che servono a produrre vetture e componenti elettriche. Il processo è iniziato ed è ineluttabile, cercare di fermarlo rischia di lasciare indietro l’Italia”.
“La battaglia sui biocarburanti e sugli e-fuel sembra quasi mirare a preservare invece che guardare avanti, mentre credo che l’Italia abbia bisogno di guardare avanti e avere un atteggiamento più apero, perchè aprendosi forse a qualcuno verrà voglia di investire in Italia per produrre vetture elettriche”, aggiunge Alù.
Sul costo delle vetture elettriche evidenzia che “c’è un problema più largo di accessibilità al prodotto autovettura, qui siamo agli albori di una tecnologia che però stanno per trasformarsi in realtà molto velocemente, perchè la quantità di prodotti in arrivo già a prezzi comparabili con le vetture termiche è enorme. Azzardo: fra 24-36 mesi il mercato italiano, come quello europeo, sarà pieno di vetture elettriche sotto i 30 mila euro ed è la fascia dove oggi si vendono la maggior parte delle vetture termiche”.
Alù, inoltre, parla dello stabilimento Ford di Colonia, “la fabbrica dove storicamente abbiamo sempre costruito la Fiesta che è stata la vettura best seller di Ford in Europa per decenni. Lo stabilimento ora viene riconvertito e trasformato nel primo impianto Ford a livello mondiale completamente ecosostenibile nel quale produrremo le prime due vetture di volume elettriche”.
“La transizione elettrica porta spesso un appiattimento dal punto di vista delle emozioni perchè queste vetture sono ipertecnologiche, e risvegliare le emozioni con dei brand come Mustang o come Bronco in qualche maniera mantiene la caratteristica che l’autovettura Ford ha sempre avuto”, spiega Alù.
“Quest’anno abbiamo annunciato un accordo con Red Bull, per cui nel 2026 torneremo in Formula 1. Si avvia una fase nuova composta da motori termici alimentati da e-fuel e da propulsori elettrici, secondo noi c’è lo spazio per mantenere passione, performance e sperimentazione”, conclude il manager.
– foto Italpress –
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