Pensieri, ricordi e le note di Simon & Garfunkel: chiesa gremita e tanta commozione al funerale di Stefano Colletti

MANTOVA – La chiesa di San Pio X stracolma con tanti, tantissimi giovani, molti dei quali non riuscivano a trattenere le lacrime. Bastava questa immagine stamani per capire chi è stato Stefano Colletti e cosa abbia rappresentato per questi ragazzi come per quelli che i banchi del liceo li hanno salutati da un pezzo. Tutti a dare l’ultimo saluto a quel professore con cui ognuno di loro aveva avuto un rapporto speciale, e che probabilmente era stato un maestro di vita prima ancora che di storia e filosofia.
Una commozione e un dolore palpabili sul volto degli studenti, come su quello dei tanti amici, i commilitoni degli Alpini seduti nelle prime file, i musicisti con cui suonava da anni, gli atleti del Gruppo Podistico Virgiliano con cui correva, e la moltitudine di gente con cui Stefano aveva condiviso tante storie di vita.
Una cerimonia intensa. La bara con il cuscino di fiori gialli, la foto di Stefano sorridente, la maglietta da podista, la preghiera dell’Alpino, il Vangelo di Giovanni sulla Resurrezione di Lazzaro e l’omelia con il parroco don Roberto Rezzaghi che sottolinea più volte come le tante persone presenti siano la testimonianza di quanto Stefano sia riuscito a donare durante la sua vita. Lui che cadeva sfinito dopo il traguardo delle corse, “perché dava tutto quello che aveva. In tutti gli aspetti della tua vita davi il massimo delle tue possibilità” ha raccontato un compagno podista durante il momento delle testimonianze.
Pensieri come quelli scritti alcuni anni fa a una sua classe dopo la maturità e riportati da una studentessa. “Non accontentatevi di nulla che non sia all’altezza dei vostri sogni, con coraggio, curiosità, umiltà…..fate onore a voi stessi, alla vostra famiglia, alla comunità, al mondo”.
Ricordi come quelli di chi per quarant’anni ha suonato con lui. “Steve avevi doti che ti avrebbero permesso ben altro ma hai scelto la semplicità … intorno a te ognuno di noi ha trovato il suo posto, le prove settimanali erano momenti di vera felicità, la musica ci faceva sperimentare esperienze di immortalità”. Commovente anche il ricordo dei suoi studenti di oggi come dell’ufficiale degli Alpini a capo di una nutrita rappresentanza di commilitoni e della sua “amicissima del cuorissimo”.
La messa finisce e la bara esce dalla chiesa tra gli applausi mentre riecheggiano le note di “Bridge over troubled water” di Simon & Garfunkel il cui testo recita la testimonianza del potere duraturo dell’amicizia, della vicinanza e del sostegno, in fondo quelli che Stefano ha sempre donato a chi gli stava vicino. Ciao Steve, ciao prof …

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