(Adnkronos) – Da uno studio effettuato con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) e realizzato da Grom in occasione della presentazione di un progetto fotografico realizzato per i 20 anni dell’azienda – con il coinvolgimento del noto fotoreporter italiano Franco Pagetti – emerge la tendenza alla ‘Authenticity’ in contrapposizione da quanto proposto finora su alcuni social. “La società odierna viene definita come sempre più complessa (71%), superficiale (58%) e finta (45%), un “luogo” dove c’è poco tempo libero da dedicare a se stessi e a ciò che veramente conta (66%), ci sono troppi pensieri e preoccupazioni (49%) e si constata una crisi di valori e un senso di confusione (45%). Una situazione che provoca diverse sensazioni: disagio (61%) e paura (50%) ma anche voglia di reagire (58%) – si legge in una nota – Ben due generazioni, la GenZ e i Millenials, non ci stanno più e sembra abbiano cambiato rotta adottando un nuovo stile di vita alla ricerca di ciò che è autentico e vero”.
La nuova tendenza, definita “Authenticity”, coinvolge le giovani generazioni dei Millennials e Gen Z, che hanno notato un aumento di autenticità intorno a se stessi (61%): la loro voglia e capacità di gustare ciò che vale veramente diventa il volano di uno stile di vita che guarda oltre le apparenze. “Nell’era delle immagini perfette e filtrate, del multitasking, della corsa alla performance e all’avere di più, le nuove generazioni iniziano ad abbracciare una tendenza opposta: quella verso l’autenticità – ha spiegato lo psicologo, psicoterapeuta e imprenditore Luca Mazzucchelli, commentando il trend e l’indagine di GROM – Questo desiderio nasce dalla volontà di vivere esperienze e relazioni che diano un senso più profondo alla propria esistenza”.
Convinti della necessità di ritrovare la semplicità e l’autenticità nelle cose che si fanno (62%)e fare solo cose essenziali per la propria vita (65%), gli autentici pensano che il loro approccio migliori la qualità del vivere (75%), portando più serenità e benessere. Il sogno, quindi, non sono più i luoghi da VIP e le fughe impossibili, ma gli attimi, i posti e i piaceri semplici, autentici e genuini. La maggioranza, infatti, vive azioni quotidiane come veri e propri momenti di “authenticity”: giocare con i bambini (66%), passeggiare in città con gli amici (61%) e stare a contatto con la natura (52%). Parlando di alimentazione, anche consumare un pasto a tavola con parenti e amici (72%) e mangiare un gelato (57%) – specialmente se il gusto non delude le aspettative – sono per i giovani momenti autentici. Proprio sul cibo hanno un’attenzione particolare: cucina autentica significa ingredienti di qualità (29%), ricette legate alla tradizione culinaria italiana (22%) e mangiare bene e sostenibile (18%); mentre, più nello specifico, un gelato – per essere autentico e farli sentire bene – per il 61% deve essere semplicemente buono, per il 55% deve contenere materie prime di qualità e per il 51% il gusto deve rispecchiare il vero sapore degli ingredienti.
Se è vero che i giovani vivono l’autenticità e il piacere che ne deriva nel proprio tempo libero, soprattutto nei momenti conviviali (68%), in un ambiente familiare o con amici (59%),sentono invece una maggiore fatica al lavoro, specialmente nelle interazioni con gli altri, che sentono autentiche solo durante le pause (35%). L’indagine, quindi, mostra una nuova direzione: un ritorno all’essenziale. Per i giovani, infatti, autenticità significa dare maggiore rilevanza all’”essere” rispetto all’”avere” (65%), vivere solo le esperienze che meritano di essere vissute (58%) e ricercare la semplicità nelle cose (51%). A specificare meglio l’origine e il significato del trend è lo psicoterapeuta Mazzucchelli: “La psicologia da sempre indica l’autenticità come uno degli ingredienti chiave del benessere personale. Il “vero sé” rappresenta l’essenza autentica di una persona, al di là delle maschere e delle sovrastrutture. Il “falso sé” si riferisce invece a una versione alterata e adattata di sé stessi, spesso influenzata dalle aspettative degli altri o dai condizionamenti sociali. La discrepanza tra ciò che siamo davvero e ciò che “ci ritroviamo a essere” può provocare sensazioni di insoddisfazione, disagio e disconnessione – continua lo psicoterapeuta Mazzucchelli – In questo contesto, la tendenza delle nuove generazioni – messa in luce dall’indagine – a liberarsi dalle aspettative sociali per esprimere pienamente sé stesse e la ricerca della semplicità come veicolo per concentrarsi solo su ciò che è veramente importante, possono essere visti come segni di crescita psicologica”.
I momenti semplici, dunque, sembrano essere la migliore lente attraverso cui guardare e godersi i piaceri del mondo. Convinto portatore di questo messaggio è GROM: “Crediamo sia fondamentale oggi ritagliarsi momenti di autentico piacere: una passeggiata in centro, un film sul divano, il sapore vero di ingredienti semplici e di qualità. Questo è anche il messaggio che il nostro brand vuole portare ai consumatori, rendendo visibile l’arcobaleno di sensazioni vere che si provano dedicando a se stessi del tempo e un piacere semplice, come gustarsi un gelato – ha commentato Antonio Giglio, Global Marketing Lead di GROM –L’autenticità è da sempre un nostro ingrediente speciale e si rispecchia nella nostra filosofia di produzione e, di conseguenza, nel gusto del gelato: infatti, scegliamo attentamente le migliori materie prime di origine naturale e senza additivi”.