MANTOVA – Stanno giungendo in questi giorni, ai proprietari terrieri interessati, le comunicazioni da parte di Italferr (gruppo Ferrovie dello Stato) inerenti il piano di espropri legato al raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Piadena. In questa prima parte sono esposti il progetto definitivo e la dichiarazione di pubblica utilità, ma con quasi totale certezza nei prossimi mesi arriverà anche un’informativa contenente la proposta di indennità di esproprio.
A tal fine, è al momento di prioritaria importanza rispondere a Italferr, comunicando una serie di elementi utili alla definizione dell’indennità, come la qualifica professionale del proprietario se coltivatore (CD, IAP, ecc.), se il terreno è affittato e a chi, se non si è più proprietari perché gli immobili sono stati nel frattempo venduti, la presenza di coltivazioni specializzate, terreni bio, fabbricati ecc. Allo scopo, Confagricoltura Mantova ha predisposto un fac-simile di comunicazione di risposta, che dovrà naturalmente essere adattato alle specifiche situazioni. Tale comunicazione dovrà essere inviata preferibilmente entro 30 giorni dal ricevimento della raccomandata di Italferr.
Per i proprietari che in qualche modo si sentono danneggiati, in quanto le osservazioni al progetto provvisorio inviate l’autunno scorso non sono state prese in considerazione, Confagricoltura Mantova mette a disposizione una precisa e puntuale consulenza legale, che dovrà essere richiesta contattando il dott. Massimo Battisti, responsabile dell’ufficio tecnico (tecnico@confagricolturamantova.it o 0376/330711). La stessa consulenza sarà
disponibile anche per le successive fasi di determinazione dell’indennità di esproprio.
«Quando si ha a che fare con espropri, siano essi temporanei o definitivi, occorre valutare con assoluta certezza le offerte – spiega Battisti – e fare in modo soprattutto che esse siano del tutto congrue alla superficie che verrà occupata o sottratta all’azienda agricola coinvolta. Come Confagricoltura Mantova siamo sicuramente d’accordo sul raddoppio della ferrovia Codogno-Cremona-Mantova, dal momento che la paventata costruzione di un’autostrada avrebbe comportato un consumo di suolo ben maggiore, con conseguenze decisamente negative per il nostro settore».