Un’esigenza oggi dirimente è lo smart working e su questo punto Nestlè è riuscita a giocare in anticipo prima che la richiesta si diffondesse in modo capillare. Come ha raccontato Kron, “avevamo capito che era una esigenza forte e quindi avevamo già concordato con contrattazione aziendale il lavoro agile. Così quando poi è arrivato il problema della pandemia, ci siamo trovati preparatissimi”.
“Quando dobbiamo attrarre le persone la carriera è importante non solo in verticale, ma anche in orizzontale. Le persone, soprattutto sotto i 40 anni, hanno capito benissimo il discorso della formazione e sanno che se l’azienda non evolve velocemente il loro lavoro varrà meno – ha spiegato – Il pacchetto retributivo deve essere corretto, ma anche questo concetto si è evoluto e non è solo la retribuzione in sè, ma anche quello che ci può stare intorno. Tutto deve essere concertato perchè quello che vogliamo fare è qualcosa che sia chiaro”.
A titolo di esempio, Kron ha spiegato che “un elemento che adesso contribuisce ad attrarre è il congedo parentale, che noi chiamiamo “baby leave”, che abbiamo lanciato ascoltando le esigenze delle persone. La genitorialità per le persone giovani è importante e il nostro obiettivo era cercare di fare la nostra parte”.
Interpellata su cosa potrebbe aiutare in particolare le donne, Kron ha risposto “innanzitutto sotto certi aspetti non essere considerate donne, cioè non essere guardate come una cosa diversa. E’ difficile, ma credo che sia la cosa più rilevante”. Altro elemento di aiuto può essere “avere anche una serie di strumenti che aiutino a pensare non che ci sia un rallentamento, ma una valorizzazione di questi percorsi. Il giorno in cui guardando si vedrà un elenco di competenze e aspirazioni e non maschio o femmina, sarà il giorno giusto”.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).